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Test salivari per il rilevamento dell’infezione da SARS-CoV-2
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Test salivari per il rilevamento dell’infezione da SARS-CoV-2

Aggiornate le indicazioni ministeriali

Francesca Gardini, Ufficio giuridico della Sede nazionale

Il Ministero della Salute, con Circolare del 24 settembre u.s., n. 43105, ha reso noto che i test molecolari su campione salivare, almeno in una prima fase di avviamento, potranno essere considerati un’opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, per quanto di particolare interesse per il nostro settore, esclusivamente in individui (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in RSA, disabili, persone con disturbo dello spettro visivo), oppure, in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo, oltre che in ambito scolastico.

La Circolare, dunque, va ad aggiornare quanto riportato nella Circolare del 14 maggio 2021, n. 21675, nella quale si considerava l’utilizzo del campione salivare come opzione per il rilevamento dell’infezione da SARS-CoV-2 qualora non fosse possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei e, in particolare, in individui asintomatici sottoposti a screening ripetuti per motivi professionali o di altro tipo per aumentare l’accettabilità di test ripetuti, soprattutto, in soggetti molto anziani o disabili, e in caso di carenza di tamponi .

Recenti evidenze scientifiche sui test salivari molecolari, infatti, si legge nella Circolare del 24 settembre u.s., hanno individuato valori di sensibilità compresi tra il 77% e il 93% e, inoltre, alcuni studi condotti in ambito scolastico hanno riportato una elevata concordanza tra i risultati ottenuti con test molecolari salivari e con test molecolari su campioni nasofaringeo e orofaringeo.

Tanto è vero che, continua la Circolare, in caso di positività del test salivare molecolare non sarà necessario effettuare un test di conferma, benché sia fondamentale che nella raccolta del campione salivare siano attentamente osservate le indicazioni fornite dai produttori dei dispositivi di raccolta utilizzati, e dovrà essere effettuata la segnalazione nel sistema di sorveglianza COVID-19.

I test antigenici rapidi sulla saliva, invece, sulla base delle evidenze disponibili, non vengono riconosciuti dal Ministero come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, in quanto non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità, e sono al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la certificazione verde COVID-19. A tale proposito, si ricorda come, al contrario, i test molecolari su campione salivare siano stati considerati validi ai fini del rilascio della detta certificazione, per effetto della conversione in legge del D.L. 105/2021 (cfr. nostra Circolare n. 178/2021).  

Il test molecolare su campione respiratorio nasofaringeo e orofaringeo, tuttavia, come ribadisce la Circolare, rimane il gold standard internazionale per la diagnosi di COVID-19 in termini di stabilità e specificità.

Si rimanda alla lettura delle Circolari sopracitate per i dettagli.

 

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