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Definito il Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione da SARS_CoV-2
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Definito il Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione da SARS_CoV-2

Misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 e per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale

Barbara Cittadini, Presidente nazionale Aiop
 
Il fine settimana scorso è stato caratterizzato da un’importante e coordinata attività che il Governo ha intrapreso con l’obiettivo di affrontare e limitare il peggioramento dell’emergenza sanitaria registrato da ultimo nel nostro Paese. 
Il Ministro della Salute, con Ordinanze pubblicate nelle G.U. del 13 marzo 2021, ha identificato le Regioni maggiormente colpite dai contagi, determinando, conseguentemente, l’applicazione delle misure di contenimento del contagio più restrittive che, nel contempo, sono state, altresì, rafforzate per effetto del nuovo D.L. del 13 marzo 2021, n. 30, anch’esso pubblicato nella G.U. della medesima giornata. 
Si tratta di misure che, nella sostanza, benché tengano conto del flusso crescente dei contagi registrati nei singoli territori regionali, ricordano quelle già adottate un anno fa circa e che, pertanto, come anticipato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, prof. Mario Draghi, necessitano di essere accompagnate da un’accelerazione del piano vaccinale. 
Accelerazione che lo stesso Capo di Governo non ha esitato a identificare come il mezzo attraverso il quale è possibile intravedere una risoluzione, non troppo lontana, della pandemia. 
Il Commissario Straordinario per l’emergenza COVID-19, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo - al quale ho indirizzato una lettera il 10 marzo scorso, segnalando la disponibilità delle nostre 560 strutture per il piano di vaccinazione nazionale (vedi Informaiop n. 391 del 13/3/2021) - pertanto, contestualmente alla pubblicazione dei predetti provvedimenti, lo scorso 13 marzo, ha reso noto il piano per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale il cui presupposto è «mettere in sicurezza gli Italiani per far ripartire il Paese», coinvolgendo l’intero Sistema Paese, in base alle disponibilità manifestate ed alle esigenze territoriali.
Nel documento, la capillare somministrazione dei vaccini è stata identificata come condizione necessaria per il successo della campagna vaccinale.
Per addivenire a questo obiettivo, è stato, quindi, pianificato un incremento della platea dei vaccinatori e dei punti vaccinali.
Il piano, tuttavia, deve essere letto in combinato disposto con il recente aggiornamento delle raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione, redatto dal Ministero della Salute, in collaborazione con la struttura del Commissario Straordinario per l’emergenza COVID-19, l’AIFA, l’ISS e l’AGENAS, tenendo conto, altresì, dell’Ordinanza emanata lo scorso 15 marzo dallo stesso Commissario Straordinario per l’emergenza COVID-19, con la quale è stato disposto di somministrare, eccezionalmente, le dosi eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, in favore di soggetti disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità già individuato.      
Si tratta di un piano vaccinale ambizioso, quello delineato dal Commissario Straordinario dell’emergenza COVID-19, nell’ambito del quale si stima di arrivare, a vaccinare l’80% degli Italiani entro fine settembre, con almeno 500mila somministrazioni al giorno.
Un obiettivo ambizioso che, senza l’apporto e il contributo fattivo della componente di diritto privato del SSN, potrebbe essere raggiunto in tempi sicuramente più lunghi.
L’intero processo vaccinale, infatti, funzionerà solo se tutti gli attori, parte dell’intera Filiera Salute, vi contribuiranno con un impulso sincrono e sinergico su tutte e tre le linee operative della campagna ovvero: l’approvvigionamento e la distribuzione, il monitoraggio dei fabbisogni, la capillarizzazione della somministrazione.
In merito a quest’ultima fase, il potenziamento della rete vaccinale esistente potrà essere garantito non solo grazie al contributo delle strutture sanitarie di diritto pubblico e privato già coinvolte ma, anche, grazie alle caserme, ai centri vaccinali attivi, ai siti produttivi, alle palestre, alle scuole e alle strutture della CEI che potranno essere utilizzate per allestire punti vaccinali, nel pieno rispetto delle priorità del Piano Strategico Nazionale definito dal Ministero della Salute.
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