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Corea del Sud 2015
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Corea del Sud 2015

25 OTTOBRE - 2 NOVEMBRE

La Corea del Sud, che negli ultimi 30 anni rientra nella graduatoria dei più ricchi Paesi al mondo, lo scorso ottobre è stata meta del 12° Study Tour dell’Aiop Giovani.

Tanta la curiosità per un sistema sanitario che ha subìto sviluppi e riforme tali da garantire una copertura universale delle cure. Non a caso, il miglioramento delle condizioni di vita del cittadino, l’accesso alle cure sanitarie, l’avanzamento tecnologico, oltre a politiche governative di sostegno, hanno rappresentato il mix vincente per una crescita esponenziale del Paese.

Per il mantenimento del sistema, il modello ideato poggia su tre importanti pilastri, come:

-  il NHIS - National Health Insurance Service - un servizio assicurativo sanitario nazionale che riduce i costi di gestione semplificando il sistema di rimborso delle spese sanitarie;

-  il MAP – Medical Aid Programme, istituito dal Ministero della Salute e del Welfare per garantire e tutelare la salute dei cittadini e della famiglie sud-coreane che non sono in grado di poter contribuire al NHIS;

- ed il Long-term Care Insurance.

Il sistema “messo a regime” sembra in grado di coprire l’intero fabbisogno della popolazione, grazie a risorse di finanziamento che derivano per l’83% dalla contribuzione e per il 17% da sussidi governativi.

Per avere una visione d’insieme sul funzionamento dei complessi ospedalieri sud-coreani, la delegazione, guidata dal Presidente Lorenzo Miraglia e rappresentata a livello associativo anche dal Presidente nazionale Gabriele Pelissero e da alcuni componenti del Comitato esecutivo, si è alternata nei vari appuntamenti, tra incontri istituzionali con le più alte cariche governative e visite dei principali ospedali di Seoul.

La concentrazione demografica dell’hinterland della capitale sud-coreana, con più di 25 milioni di abitanti, ha inciso molto nella realizzazione di centri ospedalieri imponenti per dimensioni, basti pensare al Samsung Medical Center con circa 2.000 posti letto e con un numero elevato di interventi chirurgici eseguiti o al MizMedi Women's Hospital con circa 3.500 parti l’anno.

Tuttavia, se dal punto di vista dell’efficienza e del numero delle prestazioni, i principali ospedali di Seoul destano impressione, il legislatore coreano ancora sembra dedicare meno attenzione ai requisiti strutturali, rispetto a quelli previsti dal nostro Paese. La normativa sud-coreana infatti, impone spazi minimi per le attività, in modo sicuramente meno severo di quella italiana, specialmente per quanto riguarda le camere dedicate alla degenza riabilitativa, che appaiono di dimensioni decisamente ridotte rispetto ai nostri standard, anche in una struttura di eccellenza come il Samsung Medical Center.

Pur traendo importanti ispirazioni da questi grandi poli di attrazione sanitaria, al termine dello Study Tour, comune è la volontà di guardare oltreoceano, anche per trovare conferma dell’eccellenza del Servizio sanitario italiano, di cui andare fieri.

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