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La prosperità dell'Italia passa dal settore salute
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La prosperità dell'Italia passa dal settore salute

Position paper a cura della filiera Life Science di Confindustria

Il position paper elaborato dalla filiera Life Science di Confindustria e presentato nel corso dell'audizione alla Camera sul Recovery Plan, contiene molti spunti utili per avviare un confronto sullo sviluppo delle riforme e degli investimenti che dovranno essere implementati nei prossimi anni in ambito sanitario.

Un Patto per le Life Science che parte dalla chiara definizione degli obiettivi e delle regole con la collaborazione di tutti gli attori del sistema, pubblici e privati, sulla base di criteri e modalità condivise e trasparenti.

In un particolare momento storico come quello che stiamo vivendo, il nostro Servizio sanitario nazionale, messo a dura prova dalla pandemia da COVID-19, è stato confermato tra i migliori al mondo, sia dall’OMS che dall’opinione pubblica internazionale.

Di fronte a sfide e opportunità così cruciali per il ruolo dell’Italia nei prossimi decenni, - secondo Gianfelice Rocca, special advisor di Confindustria per le Scienze della vita – serve rafforzare la collaborazione tra tutti gli attori del sistema, pubblici e privati, sulla base di criteri e modalità condivise e trasparenti”.
Nel position paper si auspica "all'utilizzo di un approccio basato sulla misurazione dei risultati degli investimenti sia in termini di costi gestionali che di eventuali guadagni di efficienza" per quanto riguarda i circa 18 miliardi di investimenti sanitari previsti dal PNRR entro il 2026.

Attenzione anche al tema della formazione in campo sanitario per la quale Confindustria confida in un ripensamento del modello per medici ed infermieri che preveda l'equiparazione della formazione dei medici di medicina generale allo stesso livello istituzionale delle scuole di specializzazione; il consolidamento dei nuovi profili professionali infermieristici; la progressiva assunzione di autonomia professionale del medico specializzando; l'istituzione di corsi di laurea con una forte componente analitica.

Quanto agli investimenti, dovranno essere in grado di garantire un ritorno sia sul piano economico che su quello sociale, al fine di sostenere l’efficienza e la capacità di generare innovazione proprie dell’intero comparto (IRCCS, centri di ricerca, aziende che operano nel settore farmaceutico e dei dispositivi medici, red biotech …).

In allegato il documento.
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