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Il Recovery Plan diventi operativo senza ulteriori ritardi
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Il Recovery Plan diventi operativo senza ulteriori ritardi

Lettera congiunta delle Associazioni industriali di Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna ai Presidenti delle Istituzioni europee

L'Europa ha urgentemente bisogno di un Piano per la ripresa e la crescita; gli strumenti chiave del Recovery Plan europeo, il QFP e NGEU, sono oggi più importanti che mai e devono diventare operativi senza ulteriori ritardi”.

È questo il passaggio chiave della lettera congiunta firmata dai Presidenti di BDI (Germania), MEDEF (Francia), CONFINDUSTRIA (Italia), CEOE (Spagna) e LEWIATAN (Polonia) inviata ai Presidenti delle tre principali Istituzioni europee. 

Alla vigilia del Vertice dei Capi di Stato e di Governo in programma a Bruxelles il 10 e 11 dicembre, le Associazioni industriali hanno esortato i leader politici Ue a superare lo stallo negoziale che tiene in ostaggio il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE (QFP) e il Next Generation UE (NGEU), evitando così l’esercizio provvisorio e sbloccando in tempo i fondi destinati a famiglie ed imprese europee.

Le 5 “Confindustrie”, che rappresentano le imprese dei Paesi a cui saranno destinati circa i due terzi delle sovvenzioni della Recovery and Resilience Facility (RRF) - il principale strumento di Next Generation EU - esortano le Istituzioni europee e gli Stati membri a coinvolgere le parti sociali sia nell’elaborazione che nell’attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza e a definire regole semplici e chiare per assicurarne un’effettiva operatività.

Secondo le prospettive economiche dell’autunno elaborate Business Europe, l'economia europea subirà un crollo pari al 7,3% del PIL nel 2020 a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Nel corso delle ultime settimane, per effetto della seconda ondata di diffusione del virus e delle nuove chiusure delle attività economiche, la situazione è ulteriormente peggiorata. Sebbene i dati ufficiali mostrino solo lievi aumenti della disoccupazione in realtà, secondo le stime, la diminuzione delle ore lavorate sarà equivalente a 18 milioni di posti di lavoro a tempo pieno nel terzo trimestre del 2020. Il percorso per tornare ai livelli di produzione pre-COVID, secondo gli industriali europei, sarà lungo e caratterizzato da un elevato grado di incertezza.

Pertanto, è imperativo che i responsabili politici facciano quanto è in loro potere per sostenere i nostri sistemi economici. I cittadini e le imprese europee aspettano con ansia il via libera al Piano per la ripresa” sottolineano le Associazioni dei cinque Paesi Ue nella missiva ed esortano i leader Ue a “unire le forze e dispiegare tutte le energie per guardare in avanti e iniziare a ricostruire il nostro futuro”.

Inoltre, nel riconoscere la straordinaria opportunità rappresentata dalla RRF, i cinque Presidenti, pongono l’accento sull’esigenza di un quadro coerente e flessibile sugli aiuti di Stato con l’obiettivo di finanziare la ripresa a livello nazionale, basato su regole adattate e processi di notifica più brevi e agevoli per le misure che richiederanno un’autorizzazione preventiva da parte della Commissione europea.

Infine, le cinque Associazioni industriali sottolineano la necessità che le riforme e gli investimenti facciano perno su priorità chiare, per poter rispondere adeguatamente agli ambiziosi obiettivi UE in materia di protezione ambientale e innovazione digitale.

Ciò sarà possibile – si legge nella lettera - solo consentendo nuove forme di cooperazione pubblico-privato, finalizzate non solo a dare continuità alle riforme attuate, ma anche a generare investimenti produttivi. Sarà ugualmente fondamentale garantire sostegno adeguato a progetti ampi e integrati, per coprire l’intero ciclo dell'innovazione”.

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