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Introduzione del Presidente nazionale Cittadini all'intervento del Ministro Speranza
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Introduzione del Presidente nazionale Cittadini all'intervento del Ministro Speranza

Assemblea Generale Aiop 25 settembre 2020



Illustre Ministro,

Sono orgogliosa di porgerLe il benvenuto a questa nostra Assemblea e di esprimerLe, ancora una volta, i più sentiti ringraziamenti a nome di tutta l’Associazione Italiana Ospedalità Privata, e a titolo personale, per aver accettato il nostro invito di aprirne i lavori, in questo momento particolarmente rilevante, che vede in discussione, dopo 14 anni, il rinnovo del CCNL per il quale Lei si è speso molto contribuendo a creare tutti i presupposti per sanare una ferita aperta da tanti anni, troppi anni.

Grazie! Una volta ancora, grazie!

Non posso non cogliere l’opportunità di averla qui tra noi, per entrare nel merito dei diversi temi di politica sanitaria, ancora non definiti, che vedono le nostre strutture coinvolte.

La situazione determinata dalla pandemia Covid-19

Mi permetto, prima di passare brevemente al dettaglio, di evidenziare che i punti che mi accingo a discutere rappresentano la conferma tangibile e incontrovertibile del nostro essere componente di diritto privato del nostro SSN.

Appartenenza che abbiamo avuto modo di onorare senza riserve nel corso dei momenti più difficili dell’emergenza Covid 19, che hanno comportato per tutti noi un sacrificio inedito del quale andiamo molto fieri.

1) Entrando nel merito delle suddette questioni di politica sanitaria, non posso non evidenziare che proprio la riorganizzazione strutturale del nostro settore, nei momenti più drammatici dell’emergenza Covid, ha determinato molte situazioni di squilibrio economico-finanziario delle nostre strutture che, se non affrontate, rischiano di mettere in discussione la sopravvivenza di tante realtà sanitarie, distribuite su tutto il territorio nazionale.

I nostri ospedali sono stati costretti a sospendere, in ossequio alla normativa, la propria attività, tranne quella urgente e non differibile, dovendo, tuttavia, assicurare la piena continuità operativa e, per di più, senza poter ricorrere, in molte Regioni, alle misure straordinarie di cassa integrazione in deroga predisposte per altre imprese.

Tutte le nostre strutture, com’è evidente, hanno visto, nel 2020, diminuire sensibilmente e, in alcuni casi, cessare ogni ricavo a causa della sospensione delle ordinarie attività ambulatoriali e per acuti, continuando a sostenere costi immutati per garantire piena operatività a beneficio dei diversi SSR.

Le nostre realtà, che sono state coinvolte dalle Regioni nella rete Covid, inoltre, hanno dovuto sostenere consistenti oneri aggiuntivi, anticipando direttamente le relative spese.
Per far fronte all’eccezionalità di queste circostanze ed evitare che tali imprese rischino di non poter più sostenere i suddetti squilibri economico-finanziari, Le chiediamo di provvedere alla definizione di una norma, che preveda un ristoro economico parametrato al fatturato non prodotto rispetto al budget storico.

Mi corre obbligo precisare, inoltre, che il ristoro al quale ci riferiamo ci risulta che sia stato, già, accantonato dal Ministero dell’Economia, che in fase di dialogo per la definizione della funzione Covid aveva compreso la ragionevolezza delle nostre argomentazioni.

2) Riferendomi alla rimodulazione dell’attività della componente di diritto privato del SSN nella fase dell’emergenza Covid, Le confermo il nostro apprezzamento per quanto fin qui è stato fatto per la definizione di una nuova funzione e di un nuovo DRG, che potessero remunerare le prestazioni erogate dalle nostre strutture per il contrasto del Covid-19.

L’organizzazione dei nostri ospedali è stata stravolta dall’esigenza di fronteggiare il virus, comportando, in alcuni casi, anche, ingenti investimenti.
È, però, adesso indispensabile che si provveda all’emanazione del Decreto Ministeriale, che, ex art. 4 del DL “Rilancio”, deve rispondere alla specificazione dei parametri utili alla concreta contrattualizzazione della funzione e del DRG da parte delle Regioni.

Su questo tema chiediamo di essere ascoltati, consentendoci di mettere a disposizione dati ed evidenze perché tale atto possa essere quanto prima emanato.

I temi di politica sanitaria


Gli argomenti che riteniamo di dover proporre per aprire, in tempi brevi, un dialogo tra Ministero della Salute e la Componente di diritto privato del SSN, da noi rappresentata, non si esauriscono, però, nelle norme che sono state o dovranno essere emanate in risposta all’emergenza Covid.

I temi più coinvolgenti sia per le Istituzioni sia per noi imprenditori attengono, in primo luogo, ai diritti dei nostri lavoratori, che rappresentano una priorità per tutti.

3) Tra questi temi va annoverato il rinnovo del CCNL del nostro personale non medico, per il quale Le diamo atto di essersi speso attivamente fin dal giorno del Suo insediamento.

Noi stessi, fin dall’apertura della lunga e difficile vertenza sul rinnovo, abbiamo ribadito in ogni sede di voler rispettare gli impegni presi con le OO.SS., compartecipando al 50 % gli oneri del rinnovo.

Riteniamo, infatti, un nostro dovere l’equiparazione dei diritti dei nostri dipendenti a quelli della componente di diritto pubblico.

Allo stesso tempo, riscontriamo che alcune Regioni non hanno, ancora, dato seguito all’impegno politico assunto nell’ambito della Conferenza delle Regioni, che grazie al Suo lavoro, a quello del Presidente Bonaccini e dell’Assessore Icardi, aveva sancito con una nota la necessità di una compartecipazione di ogni Regione al restante 50% degli oneri del rinnovo attraverso l’aggiornamento, in sede di contrattazione con le nostre rappresentanze regionali, sia delle tariffe che dei budget per l’acquisto di prestazioni.

Essendo in fase di definizione l’accordo con le OOSS sul CCNL, diventa improcrastinabile attivare, su impulso del Ministero, dei tavoli emergenziali nelle suddette regioni, soprattutto, se commissariate, per non lasciare soli i nostri Associati presenti nei singoli territori e rendere, rapidamente, operativo l’accordo intervenuto con il Ministero e la Conferenza delle Regioni.

4) Sul tema del rinnovo dei Contratti Collettivi a livello nazionale, mi sia concessa, infine, una parentesi sull’imminente necessità di rinnovo dei CCNL del personale medico delle nostre strutture e del personale delle RSA.

In entrambi i casi, criticità e profili di sostenibilità degli oneri derivanti dal rinnovo comportano ragionamenti analoghi a quelli relativi al rinnovo del CCNL del personale non medico.

Riteniamo, pertanto, necessario che, come accaduto per la vertenza del personale non medico, si debba dare avvio a dei tavoli di confronto con Ministero e Regioni, per comprendere le modalità di compartecipazione finalizzate a raggiungere rapidamente l’obiettivo dei rinnovi, garantendo la sostenibilità degli oneri derivanti per le imprese del nostro comparto.

Date queste premesse, siamo fiduciosi che, con la ratifica degli impegni assunti per il rinnovo del personale non medico, si possa, come da Lei prospettato, pervenire alla istituzione di un tavolo permanente di confronto su tutti i temi di interesse per la nostra Associazione.

A tale proposito Le illustro, sin d’ora, in sintesi i tre punti dell’agenda di discussione che riteniamo prioritari.

5) Il primo riguarda, certamente, l’aggiornamento delle tariffe nazionali delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali.

È noto che sono stati attivati i tavoli ministeriali per definire l’aggiornamento di tali tariffe, in base a criteri che riguardano l’evoluzione dei servizi sanitari in termini tecnologici, di costo e organizzazione del capitale umano.

In ragione della nostra esperienza, del continuo adeguamento delle nostre strutture verso sempre maggiori elevati standard qualitativi e del costante aggiornamento del nostro personale per il raggiungimento dei più alti livelli di specializzazione clinica, chiediamo di poter dare il nostro contributo ai lavori per l’aggiornamento delle suddette tariffe.

Siamo certi che converrà con noi che l’essere parte di un unico sistema sanitario non possa prescindere dalla definizione dei costi dello stesso in base a criteri di efficienza e di efficacia delle prestazioni.

6) Il secondo dei tre punti in agenda riguarda, invece, l’annoso fenomeno delle liste d’attesa alla cui risoluzione, più volte, ci siamo offerti di contribuire.

Abbiamo dimostrato, dati alla mano, che la componente di diritto privato ha una capacità inespressa di erogare prestazioni ben al di sopra dell’attuale produttività. Ci chiediamo, quindi, come mai ancora non sia dato luogo ad una sinergia virtuosa tra pubblico e privato, con l’obiettivo di utilizzare questa potenzialità e dare una risposta efficiente e in tempi rapidi alla popolazione, sulla base di accordi che valorizzino le economie di scala per ridurre le liste d’attesa e la mobilità passiva, delle quali i cittadini italiani sarebbero i primi beneficiari.

A tal fine, avevamo molto apprezzato che, nella prima formulazione del DL “Agosto”, l’art. 21 contenesse la possibilità di derogare ai rigidi tetti di spesa del DL 95/2012 per concludere accordi in tal senso.

Auspichiamo che tale proposta possa essere reinserita nella sua legge di conversione.

7) In ultima istanza, desidero concludere affrontando un tema che, per noi, è “il tema dei temi”, del quale si è ampiamente discusso negli ultimi anni. Il permanere ancora oggi, da otto anni, degli stringenti limiti imposti, sine die, dal DL 95/2012, cosiddetto “Spending Review”, che impediscono alle Regioni di utilizzare, adeguatamente, la componente di diritto privato del SSN, efficientando la propria offerta e di soddisfare una domanda di prestazioni e servizi sanitari alle quali la componente di diritto pubblico non riesce da sola a dare una risposta (come testimoniano le liste di attesa e la mobilità sanitaria quantitativa, dovuta all’impossibilità di trovare adeguata assistenza nella propria regione).

Questa norma appare, oggi, nociva e non più adeguata a garantire la costruzione della sanità del futuro, oltre a presentare vistosi elementi di incostituzionalità.

Non possiamo pensare di rinnovare il nostro SSN con un approccio improntato al criterio dei tagli lineari e ad una visione “a silos” della Sanità e, per questo, continuiamo a chiedere il superamento della legislazione straordinaria, con l’abrogazione delle norme limitative contenute nel DL/95.

È a Lei Signor Ministro che facciamo appello per riformare questa norma, ormai, appartenente ad un momento storico, certamente, superato, consentendoci di ripensare il SSN investendo in modelli di qualità, efficienza, efficacia, sostenibilità, ecologia, ricerca e digitalizzazione che mal si coniugano con l’austerità fine a se stessa.



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