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La Russia sceglie la struttura ospedaliera di Verona
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La Russia sceglie la struttura ospedaliera di Verona

Enrico M. Andreoli, giurista sanitario

La Clinica San Francesco di Verona travalica i confini europei, giungendo fino agli Urali.
Il dottor Piergiuseppe Perazzini, responsabile dell’Unità di Ortopedia e Traumatologia ed il suo staff (medici, infermieri, anestesisti e fisioterapisti) hanno ospitato per una settimana, dal 22 al 26 luglio 2019, una delegazione straniera di medici e infermieri provenienti da diversi ospedali di Mosca (Russia), giunti per conoscere le attività della Clinica leader in Italia per la chirurgia robotica protesica riconosciuta ufficialmente di recente dalla Regione Veneto quale “Struttura di riferimento per la Chirurgia Robotica Ortopedica”.
Il personale sanitario composto da dieci medici ortopedici e dieci infermieri hanno avuto la possibilità di conoscere le attività e il loro svolgimento di quella che ad oggi in Italia e in Europa viene considerata una struttura d’eccellenza nel campo della chirurgia robotica protesica di anca e ginocchio. Difatti, il dottor Piergiuseppe Perazzini nel 2011 fu il primo chirurgo ortopedico ad effettuare un intervento di implantologia protesica di ginocchio con l’uso del sistema robotico Mako fuori dagli Stati Uniti e ad oggi, vanta la maggior casistica di interventi di protesi di ginocchio e di anca robotizzate e dunque un’esperienza consolidata.
Sono orgoglioso che la nostra Clinica sia stata scelta come struttura nella quale svolgere questo stage mirato a conoscere il mondo della robotica applicato all’ortopedia e così come molti altri settori della nostra attività chirurgica. – ha commentato il dottor Perazzini – Durante la visita è stato dedicato molto spazio anche ad illustrare l’organizzazione della struttura, i protocolli di cui si avvale in campo terapeutico, la gestione del rischio clinico e tanti altri aspetti dell’attività sanitaria che ne fanno un centro di eccellenza. Sono state gettate le basi per una collaborazione più stretta sia nel campo scientifico che nel trattamento chirurgico dei pazienti”.
Ma la visita non è stata diretta solo al campo prettamente ortopedico. La Clinica San Francesco è nota anche per il suo approccio alla cura del paziente, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e alla personalizzazione dei trattamenti e delle terapie. A tal proposito, la delegazione russa ha “toccato con mano”: l’applicazione dell’intelligenza artificiale in sala operatoria, nella riabilitazione post operatoria e nella valutazione dei pazienti; i protocolli che definiscono la Clinica come “Ospedale senza dolore” ed infine che cosa significa realizzare una terapia personalizzata che tenga conto del paziente dall’ingresso in struttura fino alla dimissione e al follow up. Il personale medico ed infermieristico appartenente alla delegazione ha poi conosciuto la metodica conservativa e rigenerativa delle articolazioni messa in campo dal dottor Perazzini e la sua équipe grazie all’innesto di tessuto adiposo autologo. La struttura, infatti, da tempo si occupa di impiegare le cellule mesenchimali, originarie del tessuto adiposo, per ritardare l’intervento protesico di anca e ginocchio e di molte altre articolazioni.
Da parte di tutti i partecipanti del corso ringrazio cordialmente tutto lo staff della Clinica San Francesco – ha dichiarato Svetlana Ushakova, Capo del progetto del Centro per la Cooperazione internazionale e affari di Mosca – Ringraziamo vivamente la direzione e tutti coloro che hanno partecipato al periodo di formazione dei nostri medici russi e grazie anche per la calorosa accoglienza che ci hanno riservato. Durante la nostra permanenza siamo riusciti a vedere come opera la Clinica, in particolare il reparto di ortopedia e traumatologia. Vogliamo ringraziare di cuore la direzione dell’ospedale e la società AEEO rappresentata da Fabio Volpe. Lo scopo principale della nostra visita, oltre allo studio e al preziosissimo scambio d’esperienza nel campo dell’ortopedia, è anche quello di incentivare lo sviluppo e il promuovere il consolidamento dei rapporti tra l’Italia e la Russia e credo che si tratti di un obiettivo che possiamo considerare raggiunto. Notiamo con felicità che i medici italiani e quelli moscoviti hanno costruito un rapporto di fiducia e di amicizia. Siamo aperti ad una continua collaborazione e auspichiamo di consolidare ulteriormente il nostro rapporto di amicizia”.
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