Search User Login Menu

Tumore al colon, tecnica innovativa
3014

Tumore al colon, tecnica innovativa

di Francesco Prestia

«Una tecnica operatoria, nel campo dei tumori, innovativa e non invasiva, che l’équipe chirurgica della nostra clinica, prima e finora unica in Calabria, ha già iniziato a praticare con successo».
Visibilmente soddisfatto Tonino Lagamba, amministratore unico della casa di cura Villa dei Gerani, struttura del rione Cancello rosso accreditata col Sistema sanitario regionale, il quale così commenta la notizia che di recente il reparto di chirurgia della struttura si è arricchito di una nuova tecnologia per gli interventi chirurgici in laparoscopia sul tumore del colon retto. A guidare l’équipe chirurgica è, da tre anni in qua, il primario Vincenzo Greco, 55 anni, di Cosenza: «Si tratta - spiega - della tecnologia “ICG” della Storz che, utilizzando un’ottica particolare capace di far risaltare nel monitor il verde indocianina, un colorante iniettato per via venosa o nel sito del tumore, ci permette importanti applicazioni».
Il verde indocianina, iniettato per via endovenosa dopo l’unione dei due monconi intestinali successiva alla resezione (tecnicamente si chiama anastòmosi) «ci permette di valutare l’irrorazione dei due monconi uniti e quindi è tale da darci una tranquillità maggiore sulla tenuta della nostra anastomosi». Iniettato invece nel tumore permette di seguire le vie di diffusione linfatica, «e quindi di realizzare una resezione radicale, ontologicamente corretta, nei casi in cui ancora non è ben definita, per esempio nei tumori della flessura destra». I vantaggi di tale tecnica? Presto detto: identificare in tempo reale le vie di diffusione linfatica del tumore, con la possibilità di fare una resezione radicale, senza quindi lasciare focolai nell’addome.
Il reparto di chirurgia generale di Villa dei gerani conta già un numero annuo significativo di procedure, oncologiche e non, sul colon retto in laparoscopia che la collocano fra le prime strutture in Calabria per questo tipo di patologie. «Questo – concludono Greco e Lagamba – comporta la riduzione dell’emigrazione sanitaria e dà ai cittadini calabresi la possibilità di operarsi in casa propria, con le stesse procedure, tecnologie e protocolli delle strutture più avanzate a livello europeo».
Al riguardo, in alcuni casi selezionati gli interventi di resezione intestinale laparoscopica vengono eseguiti a paziente sveglio, in anestesia spinale grazie all’integrazione tra l’équipe chirurgica e quella anestesiologica nella persona dello specialista Mimmo Vadalà.
Previous Article Le novità sul lavoro della settimana
Next Article Fatto materiale e fatto giuridico. La proporzionalità nei licenziamenti Jobs Act
Back To Top