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Il Dottor Perazzini relatore al Congresso SERTOT
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Il Dottor Perazzini relatore al Congresso SERTOT

Enrico M. Andreoli, Giurista sanitario

“La patologia della femoro-rotulea, dall’infanzia alla chirurgia protesica – Le rotture tendinee dell’arto superiore”, questo è il titolo della 147° riunione S.E.R.T.O.T. (Società Emiliano-Romagnola-Triveneta di Ortopedia e Traumatologia) svoltasi venerdì 17 e sabato 18 maggio 2019 presso il Palazzo dei Congressi di Riccione (RN). Presidente della riunione, il Dott. Lorenzo Ponziani, Direttore dell’Unità Complessa di Ortopedia, Traumatologia e Chirurgia della Mano dell’Ospedale di Stato della Repubblica di San Marino.
La convention adriatica (evento accreditato ECM) ha radunato esperti di eccellenza (provenienti da tutta Italia) nei settori dell’ortopedia e traumatologia, medicina fisica, riabilitazione, medicina dello sport e reumatologia. All’evento di prestigio ha preso parte in qualità di relatore il Dottor Piergiuseppe Perazzini, Responsabile dell’Unità Funzionale di Ortopedia e Traumatologia della Clinica San Francesco di Verona, in virtù della sua cospicua casistica nell’ambito della chirurgia protesica robotica.
Il chirurgo ortopedico veronese, nel corso della prima giornata, ha partecipato alla Tavola Rotonda “La protesi della femoro-rotulea: stato dell’arte” e soprattutto alla sessione “La protesi monocompartimentale di ginocchio: la mia esperienza con sistema TC guidato”, laddove in un interessante confronto tra relatori ha potuto esporre la propria pluriennale esperienza con il sistema robotico Mako, la quale ha permesso di rendere il CORE, il Centro di Ortopedia Robotica Europeo della Clinica San Francesco – istituito nel 2013 - , un autentico punto di riferimento nazionale, europeo e mondiale nella chirurgia del ginocchio e dell’anca.
Particolarmente rilevante è risultata la fase delle domande rivolte al Dottor Perazzini sul sistema Mako, alle quali il medesimo ha risposto elencandone i pro («maggiore precisione, conoscenza della situazione dell’osso subconderale, più precisa la valutazione della taglia, tibiale in particolare , maggiore efficienza della fresatura, migliore valutazione del grado di deformità preparatoria e della correzione ottenibile») ed i contro («TAC preoperatoria e costo del sistema») odierni.
Attualmente la Clinica si avvale, di base, del sistema Mako per le artrosi compartimentali, in cui si utilizzano protesi monocompartimentali; per i casi di allergia ai metalli (nichel in primis) lo staff di Ortopedia e Traumatologia ricorre al ‘Navio blue belt’, sistema che permette l’utilizzo di una protesi in oxinìum anallergica. «Nelle gonartrosi diffuse, in cui si impianta una protesi totale ,rimane incontrastato il sistema Mako che ha un grande vantaggio in termini di precisione e di bilanciamento rispetto al Navio», asserisce in fine il Dottore.

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