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Nuovi modelli di sanità regionale per le cronicità
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Nuovi modelli di sanità regionale per le cronicità

Presentato uno studio comparativo sulle buone pratiche di governance ed integrazione pubblico-privato

Martedì 21 maggio, presso il Castello di Santa Severa, si è tenuta la presentazione della ricerca “Nuovi modelli di sanità regionale per le cronicità del Lazio – Studio comparativo sulle buone pratiche di governance delle cronicità ed integrazione pubblico-privato” (interamente disponibile al seguente link), realizzata da Aiop Lazio, in collaborazione con il Prof. Walter Ricciardi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, già Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità fino al mese di dicembre 2018. Proprio Ricciardi sul punto ha osservato che "per il Sistema Sanitario Nazionale è necessario intensificare gli sforzi per promuovere la prevenzione e un cambio di paradigma rispetto all’organizzazione dei servizi di cura, definendo nuovi percorsi assistenziali in grado di prendere in carico il paziente nel lungo termine, prevenire e contenere la disabilità, garantire la continuità assistenziale e l’integrazione degli interventi socio-sanitari”.
In fase di apertura della presentazione, è intervenuto Mauro Casanatta, Direttore Generale di Aiop Lazio.

L’obiettivo della ricerca, come evidenziato nel corso del primo intervento da Paolo Parente del Centro di Ricerca e Studi sulla Leadership in Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, si sostanzia nella volontà di rappresentare le diverse esperienze dei paesi europei nella gestione delle malattie cronico-degenerative, evidenziando quanto già fatto sul tema da parte dei nostri “vicini”.
È poi intervenuta Jessica Veronica Faroni, Presidente Aiop Lazio, che ha sottolineato come i sistemi sanitari risultino incentrati sul trattamento delle malattie acute, apparendo pertanto non adeguati al trattamento delle cronicità. Infatti, le patologie acute sono episodiche, hanno un esordio improvviso e una durata limitata, una causa specifica e un trattamento disponibile, mentre le malattie croniche, presentano lunga durata e lenta progressione, richiedendo pertanto un'assistenza continuativa. Faroni ha, inoltre, ricordato che nel Lazio, le RSA, Residenze Sanitarie Assistenziali, dispongono ancora di troppi posti letto vuoti mentre i pazienti finiscono per occupare letti di acuzie in modo inappropriato.

Presenti in sala anche Alessio D’Amato, Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Renato Botti e Giuseppe Novelli, rispettivamente Direttore Salute e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio e Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, i quali si sono resi protagonisti di una tavola rotonda moderata dalla Giornalista della Rai, Livia Azzariti.

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