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Contratto, trattativa interrotta
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Contratto, trattativa interrotta

Aiop continuerà a lavorare per arrivare ad un testo condiviso, efficace ed equo

Barbara Cittadini, Presidente nazionale

Il 20 febbraio u.s. le organizzazioni sindacali hanno, unilateralmente, interrotto le trattative per il rinnovo del Ccnl e proclamato lo stato di agitazione. La decisione è stata presa da CGIL-FP- CISL-FP e UIL- FP, in seguito ad un confronto avvenuto il 14 febbraio, nella nostra Sede, con Padre Beber e me, alla presenza del Comitato esecutivo.
È una scelta discutibile, in merito alla quale avverto l’esigenza di condividere con Voi qualche considerazione, cominciando dal fatto che Aiop ha mantenuto alto e costante l’impegno per addivenire ad una definizione del negoziato, che portasse ad un rinnovo equo e sostenibile.
In considerazione della delicatezza del tema è importante approfondire alcuni aspetti.
La sottoscrizione del rinnovo contrattuale è per Aiop una priorità, perché riteniamo i professionisti, che lavorano nelle nostre strutture, una risorsa preziosa che, quotidianamente, consente agli italiani di avere una risposta alla loro domanda di salute ed alle aziende l’orgoglio di potere garantire al SSN prestazioni e servizi efficaci, efficienti e con un’elevata attenzione all’umanizzazione delle cure.
Sono risorse umane che, peraltro, non dimentichiamolo, lavorano nella componente di diritto privato del SSN.
Siamo impegnati, da tanti mesi, nella revisione della parte normativa del contratto e chiediamo che le Regioni ci riconoscano la possibilità di avere le risorse necessarie per procedere ad un rinnovo, che riteniamo doveroso.
Detto questo, è necessario ricordarci e ricordare a tutti che le nostre strutture hanno un tetto di spesa, imposto dal DL 95 del 2012, che, nella migliore delle ipotesi, cristallizza i nostri budget al 2012 meno il 2% (alcune Regioni hanno budget fermi dal 2007), senza contare che le tariffe, che variano da regione a regione con un delta anche del 30 %, sono datate e costruite in base a meccanismi, che non tengono in considerazione le reali componenti di costo delle prestazioni.
È indispensabile, quindi, che questo venga manutenzionato: si tratta di una conditio sine qua non per evitare di assumere determinazioni che, in alcune realtà, non consentirebbero alle strutture di mantenere i presupposti economici-finanziari necessari per proseguire la loro attività, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
Ci siamo confrontati con le Regioni per chiedere una loro disponibilità in tal senso e abbiamo chiesto ai sindacati di fare fronte comune, proprio per rappresentare questa esigenza, ricevendo la loro indisponibilità.
Abbiamo chiarito a tutti i nostri interlocutori istituzionali che non chiediamo soldi aggiuntivi per noi: siamo in grado, infatti, di certificare azienda per azienda quanto incide il rinnovo contrattuale. Chiediamo, semplicemente, il riconoscimento di questi importi.
Nessuno può, quindi, parlare di nostra indisponibilità.
Tuttalpiù di responsabilità nei confronti di quelle realtà che si troverebbero in difficoltà.
Abbiamo, anzi, dimostrato ai sindacati la nostra massima disponibilità, con un intenso calendario di incontri, finalizzati a giungere prima possibile alla conclusione del confronto sulla parte normativa della piattaforma contrattuale; sull’altro fronte, con continuità e costanza, abbiamo interloquito con Governo e Regioni, richiedendo le risorse necessarie a garantire un adeguamento del trattamento economico tale da salvaguardare la dignità e la parità dei nostri dipendenti rispetto a quelli delle strutture della componente di diritto pubblica.
In questo ambito, abbiamo, costantemente e in ogni occasione, ricordato che negli ultimi anni, la componente del SSN di diritto privato, nella quale lavorano 58mila operatori di personale non medico, ha subìto – come ho detto sopra -, l’imposizione di tetti di budget e blocchi delle tariffe.
È per tutti questi motivi che, sin dall’inizio delle trattative per il rinnovo del Ccnl, Aiop e Aris hanno chiesto ai sindacati la disponibilità a lavorare insieme nel richiedere, congiuntamente, a Governo e Regioni, un impegno economico imprescindibile per il rinnovo del contratto, assimilabile a quello assunto per il rinnovo del Ccnl della componente di diritto pubblico del SSN.
Una scelta sovrapponibile a quella operata per il comparto pubblico è presupposto indispensabile per rispettare un impegno nei confronti dei lavoratori del SSN, che operano nella componente di diritto privato, che vengono pagati con tariffe prestabilite dalle Regioni e che non possono essere considerati figli di un Dio minore rispetto ai Colleghi che operano nell’altra componente del Sistema .
Continuiamo a rimanete coerenti con la nostra posizione, così come manteniamo ferma la volontà di giungere ad un contratto nazionale, respingendo l’”illusione” di contratti regionali, che discrimino i lavoratori delle diverse realtà locali, in base al fatto che gli stessi operino in Regioni virtuose o meno.
È indispensabile intervenire sul fronte delle risorse finanziarie.
Così come è fondamentale che la Conferenza Stato Regioni, nel redigere il Patto della Salute, recepisca quanto contenuto nella legge di Bilancio sul tema del Dl/95. Condizione necessaria per affrontare e risolvere, anche, il tema dell’impegno finanziario da destinare al rinnovo contrattuale.
A questo punto, è in gioco non solo la sopravvivenza di molte nostre strutture ma, anche, la stessa sopravvivenza di quel SSN dal carattere universalistico, al quale le nostre strutture contribuiscono in modo efficace ed efficiente, rispondendo ad una domanda di assistenza sanitaria ineludibile e imprescindibile.
Aiop continuerà quindi con determinazione e decisione ad occuparsi del rinnovo del Ccnl, con il suo peso di rappresentanza istituzionale nella tutela degli interessi dei nostri lavoratori e con quel senso di responsabilità che, evidentemente, altri interpretano in modo differente. È una responsabilità che avvertiamo forte e alla quale dedicheremo tutte le energie possibili
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