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AiopMagazine n° 11 - novembre 2018
Mantenendo questi livelli di finanziamento il nostro Servizio sanitario Nazionale è a rischio
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editoriale - di Barbara Cittadini
Le strutture pubbliche e quelle private accreditate, insieme, costituiscono la rete del nostro Servizio sanitario nazionale (SSN). Per i cittadini, però, la natura privata o pubblica dell'erogatore di servizi sanitari assume un’importanza marginale, in quanto, la scelta dell'ospedale e del medico è strategica per ricevere la risposta migliore alla propria domanda di assistenza sanitaria. L'ospedalità privata accreditata lo fa, garantendo qualità, tempi e costi certi. Rispondendo, inoltre, alle aspettative dei cittadini, contribuisce, anche, al miglioramento complessivo delle prestazioni del SSN, caratterizzato dalla coesistenza di due attori: uno di diritto pubblico e uno di diritto privato. La realtà di oggi, però, merita un’attenta riflessione, che consenta un’analisi di contesto propedeutica ad individuare delle prospettive di futuro per il nostro SSN. Nonostante la crescita costante del comparto privato accreditato, all'interno dei sistemi sanitari regionali, e l'equiparazione con gli erogatori pubblici, ottenuta con la legge Amato del 1992, le Regioni hanno, chi più chi meno, posto dei tetti all’attività del privato, mentre i cittadini ne hanno decretato il successo, scegliendone sempre di più le prestazioni e i servizi. Il settore privato, infatti, oggi garantisce il 28% delle prestazioni, erogate su base nazionale, incidendo, però, solo sul 14% della spesa complessiva. In un contesto di questo genere, è utile rilevare che l'esperienza di altri Paesi europei dimostra che la sanità privata è un vantaggio per il SSN, e una sinergia virtuosa tra pubblico e privato, un sano benchmarketing e un adeguato contributo di capitali e risorse umane, da parte dell'imprenditorialità sanitaria, contribuiscono, in modo significativo, a migliorare la qualità e l'efficienza dei Sistemi sanitari. Motivazioni per le quali, l'impegno di Aiop continua a essere finalizzato allo sviluppo in Italia di un insieme misto di erogatori di assistenza sanitaria. I numeri parlano e, a chi desidera leggerli, fotografano e raccontano una realtà: il fondamentale contributo alla qualità delle prestazioni, alla soddisfazione della domanda e all'efficienza che, quotidianamente, le nostre strutture garantiscono nei territori.
Per queste ragioni, la presenza in Italia di una grande rete di erogatori ospedalieri di diritto privato rappresenta un vantaggio rilevante per il SSN, per il ruolo insostituibile che hanno, per l'indubbia attitudine di questa rete di aziende di adattarsi all'evoluzione dei modelli organizzativi, modificando la propria organizzazione interna e sviluppando la capacità di investire sul cambiamento. Questa flessibilità, che è uno dei maggiori contributi che il privato accreditato garantisce al SSN, è una straordinaria potenzialità per il Paese. Il Sistema italiano, così come immaginato dal legislatore, ha un valore inestimabile, per le sue caratteristiche di universalismo e solidarietà ma, purtroppo, da qualche tempo registra delle criticità ingravescenti, che vanno valutate e gestite per non rischiare di negare un diritto, come quello alla salute, che è un diritto costituzionalmente garantito. Criticità che, prevalentemente, derivano dal problema, che va affrontato, nella sua complessità, in tempi rapidi, della forte contrazione della spesa sanitaria pubblica. Senza l'adozione di politiche sanitarie adeguate la presenza della rete Aiop, anche integrata dagli altri operatori ospedalieri privati, non sarà da sola sufficiente a garantire l'universalità delle prestazioni. É, quindi, più che mai necessario che coloro i quali hanno la responsabilità della programmazione del SSN, Governo e Regioni, abbandonino ogni residuo pregiudizio ideologico e ottimizzino l'utilizzo della risorsa rappresentata dal privato accreditato. Si tratta di una scelta che implica la rimozione degli ostacoli normativi che, bloccando la spesa al 2011 meno il 2%, impediscono alla programmazione regionale di impegnare la rete Aiop per affrontare difficoltà e criticità, a partire dalle lunghissime liste d'attesa. Più in generale, questa condizione, di persistente immodificabilità degli aspetti finanziari, che regolano il comparto privatistico in Italia, non consente di valorizzare il pluralismo degli erogatori e la sinergia virtuosa fra pubblico e privato accreditato. Mantenendo questo livello di finanziamento, in sanità, il nostro Paese rischia di non potere garantire un Sistema che, dal punto di vista quali-quantitativo, sia sovrapponibile a quello degli altri Paesi europei.