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Barbara Cittadini: “Piena disponibilità al Ministro Schillaci a collaborare alle prossime misure per il SSN"
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Barbara Cittadini: “Piena disponibilità al Ministro Schillaci a collaborare alle prossime misure per il SSN"

Il comunicato della Presidente nazionale Aiop a commento della risposta del Ministro al Question Time alla Camera dei deputati nel quale annuncia una riforma sanitaria da trasmettere entro l'estate

Durante il Question time di mercoledì 22 marzo u.s., il Ministro della Salute, Orazio Schillaci ha risposto alle interrogazioni in materia di violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari (interrogazione n.3-00270, a prima firma Borrelli - FdI) e in materia di retribuzione del personale sanitario (interrogazione n.3-00271, a prima firma Lupi - Noi Moderati).

A commento delle principali dichiarazioni del Ministro - che riportiamo in calce - è intervenuta la Presidente nazionale Barbara Cittadini che ha diramato il seguente comunicato stampa:

“Ho ascoltato con grande attenzione le parole del Ministro Schillaci in risposta al Question Time nell’Aula di Montecitorio.
Redigere un provvedimento normativo, da trasmettere entro l’estate, nel quale inserire tempestive e rilevanti misure, anche, di natura finanziaria, per affrontare criticità quali le liste d’attesa, l’emergenza-urgenza e il personale sanitario, è un obiettivo, sicuramente, necessario.
Per tutelare i pazienti e i valori di universalità, equità e solidarietà del nostro Servizio Sanitario Nazionale è, ormai, improcrastinabile una riforma di sistema, di alto profilo, che valorizzi tutte le sue componenti e superi anacronismi e pregiudizi ideologici.
Nelle interlocuzioni che ho avuto con il Ministro, così come nelle dichiarazioni che ha rilasciato a mezzo stampa, ho registrato positivamente la considerazione di un SSN unico, nel quale la virtuosa sinergia tra la sua componente di diritto pubblico e quella di diritto privato è un insostituibile valore aggiunto che garantisce la fondamentale funzione pubblica di tutela della salute.
Una visione in linea con la nostra identità, che ci consente di rinnovare, anche in questa occasione, la nostra disponibilità al confronto e alla piena collaborazione con il Ministero della salute al servizio della popolazione.
Una collaborazione che, tuttavia, deve avvenire sempre su un piano di assoluta valorizzazione del ruolo e del contributo che le strutture di diritto privato hanno nei confronti del SSN. Il principio delle sinergie virtuose deve poi trovare attuazione negli atti concreti di governo”.

QUI la rassegna stampa.

Per completezza, una sintesi delle risposte del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, alle due interrogazioni:.

  1. All'interrogazione n.3-00270, a prima firma Borrelli (FdI), in materia di violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. In particolare, l'interrogante chiedeva di sapere quali urgenti iniziative di breve e medio termine il Ministro intendesse adottare per arginare le violenze ai danni degli operatori sanitari.

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci:

  • È vero, che assistiamo ad una crescita degli episodi di violenza nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie. Spesso si tratta di forme di violenza provenienti dagli stessi pazienti o dai loro caregiver, che si traducono in aggressioni fisiche, verbali o di comportamento.
  • Per contrastare questi episodi, è stata adottata la legge 14 agosto 2020, n. 113, recante disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie nell'esercizio delle loro funzioni, che ha introdotto nell'ordinamento sia un'ipotesi speciale del delitto di lesioni personali, sia la previsione di una nuova circostanza aggravante comune all'articolo 61 del codice penale. Inoltre, la citata legge ha previsto l'istituzione di un apposito Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie, per coinvolgere tutti i rappresentanti istituzionali interessati con specifici compiti di monitoraggio degli episodi di violenza e delle misure di prevenzione e protezione a garanzia della sicurezza sui luoghi di lavoro. 
  • L'Osservatorio è stato istituito presso il Ministero della Salute lo scorso 13 gennaio 2022 e il 20 marzo scorso, ed è stata già disposta la trasmissione al Parlamento della prima relazione sull'attività posta in essere dall'Osservatorio stesso, dalla quale emerge un quadro molto articolato e complesso della situazione nella nostra Nazione relativamente a questo fenomeno di atti di violenza.
  • Per quel che riguarda il monitoraggio degli eventi, per l'anno 2022, l'Osservatorio si è focalizzato, in primo luogo, sull'analisi di tutte le fonti esistenti, anche nell'ottica di un futuro potenziamento delle stesse. Al momento, le informazioni maggiormente definite sono fornite dai sistemi informativi per il monitoraggio degli errori in sanità relativi ad eventi sentinella e soprattutto dai dati forniti dall'INAIL sugli infortuni riconosciuti e indennizzati a seguito degli eventi di aggressione e di violenza.Questa prima ricognizione delle fonti ha consentito una macro-rappresentazione dei dati sugli episodi di violenza e al momento sono disponibili le modalità con cui sono stati raccolti.
  • Questo premesso, è fondamentale che la logica di raccolta dei dati, centrata sull'evento, si sposti sull'aggredito attraverso la diffusione della cultura della segnalazione degli eventi e l'implementazione dei sistemi di monitoraggio, nonché l'adozione di specifiche misure di prevenzione nell'ambito delle strutture sanitarie e sociosanitarie. In ogni caso, un primo risultato raggiunto, in questo primo anno di attività, è aver assicurato una piena sinergia della rete degli stakeholder, organizzazioni e istituzioni interessate dal fenomeno.
  • Ha dichiarato necessario il ricorso alle attività di comunicazione rivolte alla popolazione generale, affinché sul tema della prevenzione della violenza sugli operatori sanitari si diffonda una nuova sensibilità e si riconoscano la giusta conoscenza e la giusta considerazione del Sistema sanitario nazionale e soprattutto dei professionisti che vi lavorano. Questo è un bene insostituibile e prezioso per la salute dell'intera comunità.
  • Per quanto concerne le iniziative normative da mettere in campo, ha affermato essere studio degli uffici del Ministero, una proposta normativa da adottarsi di concerto con i colleghi del Ministero dell'Interno e della Giustizia, che mira a garantire, presso le strutture sanitarie individuate in base a determinati parametri relativi a fattori di rischio, un presidio fisso delle Forze dell'ordine, per assicurare un maggior grado di sicurezza ai professionisti sanitari nell'esercizio delle loro funzioni, mediante il superamento dell'attuale meccanismo di perseguibilità a querela di parte delle aggressioni connesse ai danni del predetto personale, prevedendo la generale procedibilità d'ufficio del reato a prescindere dalla gravità della lesione.

In sede di replica, Borrelli (FdI), ha evidenziato le seguenti criticità: 

  • Gli operatori sanitari non partecipano più, a tutti i livelli, ai concorsi nei pronto soccorso. È talmente elevato il livello di violenza che non partecipano. Al Cardarelli di Napoli, il più grande pronto soccorso del Mezzogiorno, su 15 posti per il pronto soccorso, si sono presentati in quattro. Significa che la situazione è sfuggita di mano.
  • Quando, durante un tentativo di rapina, fu ucciso un baby rapinatore nel napoletano, i familiari e amici andarono al pronto soccorso e, oltre a picchiare i sanitari, che tentavano di salvare il ragazzo, distrussero il pronto soccorso, per un valore di 18.900 euro, certificati dall'ASL.  Poi, ovviamente, se un medico o un esponente del personale sanitario sbaglia, è giusto che paghi.

QUI la risposta completa. 

 

  1. Interrogazione n.3-00271, a prima firma Lupi (Noi Moderati), in materia di retribuzione del personale sanitario. In particolare, l'interrogante chiedeva di sapere quali iniziative, per quanto di competenza, il Ministro intendesse assumere al fine di garantire una retribuzione adeguata al personale medico e al personale infermieristico del sistema sanitario nazionale.

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci:

  • La pandemia ha reso maggiormente evidenti le criticità, con un incremento del fenomeno delle dimissioni per cause diverse dai pensionamenti e dall'esodo volontario dal Servizio sanitario nazionale. A questi fenomeni, si deve aggiungere il cronicizzarsi della carenza di personale sanitario, soprattutto nei reparti di emergenza/urgenza, e lo scarso indice di gradimento che riscontrano le scuole di specializzazione del settore. Tutto ciò ha spinto le aziende a forme di ingaggio atipiche, attraverso affidamenti di appalti esterni, talvolta di interi reparti, con costi crescenti, contabilizzati non più tra i costi del personale, ma tra quelli di beni e servizi.
  • L'uso distorto delle esternalizzazioni non soltanto genera un sempre più gravoso onere in capo alle strutture, ma comporta gravi criticità in termini di sicurezza delle cure, sia perché non sempre offre adeguate garanzie sulle competenze dei professionisti coinvolti, sia per la ridotta fidelizzazione di questi ultimi alle strutture pubbliche, derivanti da ingaggi professionali distribuiti contemporaneamente su più sedi, con conseguente mancanza di conoscenza da parte dei turnisti dell'organizzazione delle unità operative in cui svolgono le loro prestazioni.
  • Su questa complessa distorsione del sistema, fin dall'inizio sono stati delegati i NAS ad effettuare controlli specifici sulle cooperative di fornitura dei servizi sanitari, in cui sono emerse anche fattispecie di frode e inadempimento delle pubbliche forniture. Inoltre, è stata accertata la fornitura di medici con età anagrafica superiore a quella stabilita per contratto e l'impiego esternalizzato di risorse umane non adatto a esigenze di specifici reparti ospedalieri.
  • E' stato inoltre istituito un apposito gruppo di lavoro con l'obiettivo di affrontare la questione della carenza del personale sanitario e il ricorso da parte delle aziende ad affidamenti esterni. I temi che si stanno approfondendo costituiranno i contenuti di nuove proposte normative che saranno adottate prima dell'inizio dell'estate.
  • Gli esiti di tale lavoro confluiranno in proposte normative già in parte ben definite nella loro struttura e nel contenitore complessivo, finalizzate ad assicurare il potenziamento delle risorse umane nei servizi di emergenza/urgenza da un lato e dall'altro a disincentivare il ricorso alle sopra descritte forme di esternalizzazione dei servizi sanitari, che, come evidenziato, si traduce in un impiego a carattere saltuario e precario di professionisti sanitari da parte delle aziende. 
  • Insieme al contrasto alle sopra descritte forme irregolari di ingaggio, saranno messe in campo  tempestive e rilevanti misure, anche di natura finanziaria, per innovare ed incentivare l'interesse verso il Servizio sanitario nazionale da parte di tutti i professionisti sanitari.
  • In particolare, stiamo studiando la possibilità di un incremento delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive, avendo soprattutto riguardo alle prestazioni sanitarie richieste per l'abbattimento delle liste d'attesa, così da rendere il ricorso a tali prestazioni e degli enti più incentivanti. Inoltre, intendiamo prevedere misure di premialità di carriera per chi accetta di prestare il proprio servizio nei reparti più impegnati e di prima linea, e pensare a misure di defiscalizzazione del lavoro aggiuntivo e delle indennità di specificità della dirigenza medica sanitaria. 
  • Ulteriori iniziative normative saranno adottate prima dell'estate che tengano in considerazione, anche per una valorizzazione ai fini previdenziali, la difficoltà e il disagio del lavoro prestato nei servizi di emergenza-urgenza, nella consapevolezza della centralità delle risorse umane per lo sviluppo ed il funzionamento dei servizi ospedalieri.
  • Ha concluso dicendo che verranno fornite specifiche indicazioni circa le disposizioni da adottare. 

In sede di replica, Cavo (Noi Moderati), ha evidenziato i seguenti temi:

  • Sono state menzionate le misure finanziarie per trovare le risorse che mirino all'incentivazione per fare in modo che la scelta di queste professioni sia una scelta importante, e che anche le scuole di specializzazione diventino attrattive. 
  • Ci sono infermieri che guadagnano in media 28.000 euro, contro infermieri che in Germania ne guadagnano quasi il doppio, oltre 44.000. Non può continuare a essere così, siamo fiduciosi che l'impegno preso tornerà con il dettaglio ancora in quest'Aula. 

QUI la risposta completa. 

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