5664
Recupero delle prestazioni rese extrabudget
Enzo Paolini, Presidente regionale
Come sempre non bisogna mai demordere o accettare supinamente orientamenti e decisioni che si ritengono ingiusti ed iniqui. Qualche giorno fa ho informato tutti di una sentenza della Corte d'Appello di Catanzaro che - inopinatamente - definiva "contra legem" le prestazioni rese in extrabudget e come tali insuscettibili di essere considerate "indebito arricchimento" con azioni ex art. 2041 c.c..
Oggi giunge un altro più autorevole pronunciamento, contro l'ASP di Cosenza.
La VI Sezione della Corte di Cassazione, dopo due sentenze di merito negative (secondo l'orientamento prevalente e da noi contestato) afferma che "il riconoscimento dell'utilità da parte dell'arricchito non costituisce - al contrario di quanto ritenuto, nella specie, della Corte d'Appello - requisito dell'azione di indebito arricchimento, sicché il depauperato che agisce ex art. 2041 cod. civ. nei confronti della P.A. ha solo l'onore di provare il fatto oggettivo dell'arricchimento, senza che l'ente pubblico possa opporre il mancato riconoscimento dello stesso, esso potendo, invece, eccepire e provare che l'arricchimento non fu voluto e non fu consapevole, e che si trattò, quindi, di "arricchimento imposto"; nel caso di specie, non risulta, per contro, che l'Azienda Sanitaria provinciale abbia eccepito e provato che l'arricchimento ricevuto non fu voluto e non fu consapevole.
Un principio che fa giustizia dei tanti soloni per i quali "finiti i soldi, finite le prestazioni" oppure "i privati possono scegliere di non rendere le prestazioni ovvero di renderle a loro carico".
Tutto ciò apre scenari nuovi per il recupero dell'extrabudget degli ultimi anni rispetto al quale, come sapete, sono in possesso, avendola notificata a nome di tutti, una interruzione di prescrizione.