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La sanità calabrese è terra di conquista
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La sanità calabrese è terra di conquista

Comunicato stampa del Presidente regionale, Enzo Paolini, del 18 aprile 2018

Negli ultimi anni abbiamo assistito al progressivo saccheggio degli ospedali pubblici, chiusi proprio nelle zone disagiate, dove maggiore è il bisogno di assistenza e di presenza dello Stato, con la conseguenza dell’aumento indiscriminato ed incontrollato di due fenomeni letali per un territorio già debole: da un lato l’intasamento dei nosocomi definiti hub con l’utilizzo dei pronto soccorso come primo parcheggio e con la messa in pericolo della incolumità dei cittadini, dall’altro l’emigrazione sanitaria, con il disagio di famiglie e l’incremento della spesa.
Contestualmente a ciò, abbiamo avuto il taglio delle risorse per l’altra parte del servizio pubblico, quella erogata dalle strutture accreditate, che avrebbero potuto – potrebbero – integrare e migliorare l’offerta per i cittadini ed invece sono costrette da una politica miope ed ottusa a ridurre i servizi pur avendo le potenzialità per rispondere ai fabbisogni con qualità ed abbattimento di spesa. Invece, sempre la sedicente classe dirigente – cioè Regione e Commissario – impongono liste d’attesa e mobilità in uscita.
Oggi, in questi giorni, siamo costretti a registrare un altro fenomeno, consapevolmente e dolosamente posto in essere dagli stessi sciagurati attori: lo scippo delle risorse destinate ai laboratori accreditati, con l’azzeramento del servizio per la popolazione, ma soprattutto con l’obiettivo, ormai scoperto e palese, di ridurre drasticamente il valore di aziende sane che danno lavoro e servizi da decenni e che, in virtù delle decisioni di un Commissario e dell’ignavia della classe politica regionale, saranno costrette a chiudere e a cedere le loro attività ad una multinazionale che le comprerà per un tozzo di pane.
Scenari di fantasia? Vedrete che finirà così ed il disegno è fin troppo scoperto.
Noi ci battiamo con le armi del diritto per salvare un pezzo di economia del territorio, ma di fronte ad una azione così imponente e devastante l’opposizione giudiziaria è solo resistenza. Occorrerebbe un sussulto di dignità da parte di chi è deputato a rappresentare nelle Istituzioni gli interessi di una comunità ed invece assiste indifferente alla devastazione di un settore produttivo finalizzata scientificamente allo shopping industriale di manager tedeschi ed austriaci.
Ma forse è chiedere troppo. Qui siamo impegnati nella discussione sui vitalizi e sul rilancio del PD. La salute, il lavoro, l’economia reale vengono dopo.
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