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AiopMagazine n° 1 - gennaio 2015
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AiopMagazine n° 1 - gennaio 2015

Sopravvissuti ancora una volta

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Editoriale - di Gabriele Pelissero

La legge di stabilità 2015 approvata definitivamente il 23 dicembre contiene un significativo cambio di rotta rispetto ai tre anni precedenti per quanto attiene al nostro settore. Infatti, anche se le Regioni vengono chiamate a concorrere alle politiche di risparmio dello Stato con un importo complessivo di quattro miliardi di Euro, la spesa sanitaria non è esplicitamente coinvolta nei tagli, e soprattutto non sono presenti le prescrizioni vincolanti di tagli selettivi nei confronti dell’ospedalità privata che abbiamo subito nel 2012, nel 2013 e nel 2014. Considero questo un grande successo della nostra Associazione, ancora più importante perché, nelle fasi di preparazione del testo finale della legge, forti e autorevoli pressioni sono state fatte nei confronti del Governo perché ancora una volta l’ospedalità privata e la farmaceutica fossero colpite. Avendo personalmente seguito, insieme alla nostra vicepresidente nazionale Barbara Cittadini, tutte le fasi di questa complessa e delicata vicenda, debbo dare atto ancora una volta della posizione aperta e coerente del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che si è battuta con vigore per difendere il budget del Servizio Sanitario Nazionale e che si è opposta ai provvedimenti ingiustamente punitivi nei nostri confronti e debbo anche riscontrare l’attenzione e il buon esito dell’appello da me rivolto l’11 dicembre al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, ai Ministri e Parlamentari direttamente interessati. Siamo tutti consapevoli che, a questo punto, il problema si trasferisce nelle Regioni e nelle Provincie Autonome, dove le nostre sedi regionali saranno chiamate ad un confronto, certo non facile, sull’attuazione in sede locale della legge di stabilità. Sicuramente ci potranno essere ricadute sul finanziamento dei Sistemi Sanitari regionali, ma certamente il testo della legge dello Stato non offrirà a nessuno un facile alibi per fare cassa riducendo i nostri budget, come è purtroppo avvenuto negli ultimi tre anni. Per parte nostra continueremo a ricordare a tutti che la nostra presenza nel Servizio Sanitario Nazionale non deve essere considerata un costo facilmente comprimibile perché rappresenta, oggi più che mai, la migliore opportunità per assicurare le indispensabili prestazioni ai cittadini italiani con tariffe più che contenute e senza deficit visibili o occulti.

 

 

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