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Barbara Cittadini: "Digitale e componente di diritto privato determinanti nel contenimento dei tempi d’attesa"
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Barbara Cittadini: "Digitale e componente di diritto privato determinanti nel contenimento dei tempi d’attesa"

Martedì 21 novembre u.s., la Presidente Nazionale di AIOP, Barbara Cittadini, è intervenuta all'evento "La Sanità del domani: dalla prevenzione alle liste d'attesa", organizzato da MioDottore Connect, che si è tenuto a Roma, presso Palazzo Ferrajoli.

Martedì 21 novembre u.s., la Presidente Nazionale di AIOP, Barbara Cittadini, è intervenuta all'evento "La Sanità del domani: dalla prevenzione alle liste d'attesa", organizzato da MioDottore Connect, che si è tenuto a Roma, presso Palazzo Ferrajoli, in Piazza Colonna, 355.

L'evento ha affrontato le future sfide sanitarie che attendono il nostro Paese e ha posto l'attenzione su due temi di grande rilievo nella sanità italiana, ossia la gestione delle liste d’attesa e l'accesso alle prestazioni sanitarie, analizzando il ruolo del digitale per garantire che la domanda assistenziale dei cittadini possa essere gestita secondo principi di equità di accesso alle prestazioni, efficienza, efficacia, appropriatezza, correttezza e trasparenza. 

Di questi temi si è, quindi, discusso all’interno della Tavola Rotonda, “La Sanità del domani”, moderata da Antonio Gaudioso, esperto di politiche sanitarie, alla quale ha partecipato, in rappresentanza di AIOP, la Presidente Nazionale, Barbara Cittadini.

Con lei, Marco Cossolo, Presidente, Federfarma; Francesca Moccia, Vice Segretario generale, Cittadinanzattiva; Giuseppe Quintavalle, Direttore generale, Policlinico Tor Vergata e Commissario Asl Roma 1 ed Emanuela Reale, Esperta liste d’attesa, Agenas.

"In un processo, oggigiorno, indispensabile e improcrastinabile di digitalizzazione e modernizzazione del settore sanitario ed ospedaliero, le piattaforme digitali per la prenotazione di visite e controlli, integrando il rapporto tra medico e paziente, rappresentano uno strumento molto efficace di management dell’assistenza: dalla prevenzione dei ricoveri ospedalieri fino alla gestione a distanza di assistenza e cure, le piattaforme digitali possono essere, anche, un valido alleato per il governo delle liste d’attesa, garantendo che la domanda di assistenza dei cittadini sia gestita secondo principi di equità di accesso", ha affermato la Presidente, soffermandosi, poi, sulla collaborazione tra la componente di diritto pubblico e la componente di diritto privato del SSN per gestire in modo efficiente le liste d’attesa "L’esistenza di liste e tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie contraddistingue ogni sistema pubblico organizzato su base universalistica e rappresenta uno strumento di razionamento reale implicito della domanda di salute.

Quando, però, i tempi di attesa diventano incongruenti rispetto alla natura della prestazione e al livello di urgenza che essa riveste in considerazione della complessità/gravità si determina un bias, una distorsione nella capacità di risposta del sistema" ha detto Cittadini, che ha aggiunto "Il contributo della componente di diritto privato è determinante - e può esserlo sempre di più - nel contenimento dei tempi d’attesa, poiché eroga quote significative di prestazioni salva-vita in tempi più brevi della componente di diritto pubblico e ha un potenziale inespresso di erogazione a causa della politica dei tetti di spesa.

Ritengo, a tal proposito, che il testo del disegno di Legge di Bilancio 2024, attualmente ancora all’esame delle Camere, contenga misure importanti, soprattutto se analizziamo la complessità della fase che il nostro Paese, e non solo, sta attraversando.

Non va, infatti, ignorato che il mondo si trova a gestire la guerra in Ucraina, il conflitto israelo-palestinese: in altri termini, il nostro Governo si è trovato ad operare in un contesto internazionale drammatico e frammentato, che ha, ineluttabilmente, avuto dei riflessi rilevanti sul sistema industriale e sulle famiglie italiane.

Basti pensare alla crisi inflazionistica legata all’aumento dei costi energetici.

Per quanto attiene la Sanità, Aiop ha valutato positivamente la scelta del Governo di rideterminare i tetti di spesa del Dl 95 del 2012, con un incremento di 1 punto percentuale per il 2024, di 3 punti percentuali per il 2025 e di 4 punti percentuali a partire dal 2026, e di prevedere la possibilità per le Regioni di coinvolgere le strutture della componente di diritto privato del SSN, in deroga al Dl 95, e utilizzare, per il 2024, una quota fino allo 0,4% del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard.

Si tratta di misure significative perché sembrano evidenziare la volontà del legislatore di superare, finalmente, quei condizionamenti ideologici che hanno creato una sterile e dannosa contrapposizione tra la componente di diritto pubblico e la componente di diritto privato del SSN, finendo per limitare l’offerta sanitaria e per danneggiare così la possibilità di cura per tutta la popolazione.

Spostandosi, infine, sul ruolo delle tecnologie digitali, la Presidente AIOP ha, altresì, evidenziato che "Come si evince dai risultati della survey presentata oggi, gli strumenti digitali - di cui disponiamo e di cui disporremo - sono e saranno preziosi, tanto dal punto di vista dei medici di medicina generale e degli specialisti, quanto dal punto di vista dei pazienti. A questo aggiungo che sono e saranno sempre più importanti anche per le strutture ospedaliere.

L’esperienza pandemica ha accelerato un processo ineluttabile di digitalizzazione della sanità: questa consapevolezza ci deve rendere, però, pronti a considerarne le implicazioni in punto di effettiva implementazione e di trattamento dei dati sanitari.

E ancora, a fianco a questo delicato tema di privacy, dobbiamo riprendere un necessario processo di integrazione dei flussi informativi, rimasto fermo al decreto del 2016, attraverso il quale, ad esempio, perfezionare le analisi epidemiologiche o monitorare con maggior puntualità qualità e accesso alle cure.

Per tutte queste ragioni, questo work in progress, ci proietta nel futuro, invitandoci, al contempo, a prestare particolare attenzione all’attività formativa dei professionisti chiamati ad operare sulle piattaforme. I giovani medici sono una generazione naturalmente inclinata al digitale, ma questa circostanza deve essere potenziata e costantemente stimolata, poiché gli avanzamenti tecnologici sembrano sempre correre molto più veloce di noi" ha concluso Barbara Cittadini.

L'evento ha visto la partecipazione anche di importanti ospiti istituzionali.

Ylenia Lucaselli, componente della V Commissione (Bilancio), Camera dei Deputati ha dichiarato: "Credo che sia sotto gli occhi di tutto quello che il Governo ha iniziato a fare. Questa legge di bilancio è un primo passo che racconta in modo chiaro qual è l'idea del Governo rispetto alla collaborazione pubblico-privato. Dopo tantissimi anni, finalmente, si aumenta il tetto alle prestazioni che possono essere richieste ai convenzionati" ha detto Lucaselli, che ha aggiunto "Questo Governo ha deciso di puntare su due elementi fondamentali: Collaborazione fra pubblico e privato - ed è un onore far parte di un gruppo politico che crede che Il Privato convenzionato non debba essere demonizzato in alcun modo, ma anzi rappresenta un punto di forza importante della Sanità italiana - e maggiore collaborazione fra Stato e Regioni.

A seguito della introduzione del titolo V, la nostra sanità è cresciuta in modo diverso fra nord e sud e fra regione e regione, anche nel convenzionato, e abbiamo differenze regionali che sono inaccettabili. Il punto fondamentale è la collaborazione fra Stato e Regioni su una materia delicata che deve arrivare al cittadino nei territori attraverso la rete delle farmacie, che noi abbiamo suggerito venissero utilizzate in periodo Covid, l’allora sottosegretario Gemmato fece una battaglia proprio su questo, perché riteniamo che la territorialità e la vicinanza siano elementi fondamentali, al pari del dare gli strumenti necessari per operare. E questo – ha proseguito Lucaselli – non dipende solo dallo Stato, ma anche dalla gestione della spesa pubblica da parte delle Regioni.

Sono convinta che la nostra Sanità rimane un’eccellenza su cui dobbiamo puntare, riorganizzando il sistema. Un elemento differenziale di questo Governo e dell’opera del ministro Schillaci è l’attenzione alla razionalizzazione della spesa sanitaria. Dobbiamo fare in modo che la finanza pubblica si occupi di Sanità, ma dobbiamo fare in modo che le risorse vengano utilizzate nel modo migliore possibile, come farebbe un buon padre di famiglia, e credo che da questo punto di vista la Sanità pubblica abbia molto da imparare dalla Sanità convenzionata".

Guido Liris, componente 5a Commissione (Bilancio), Senato, ha dichiarato: “Oggi c’è una necessità di dare delle risposte in ambito di diagnostica precoce e tempestiva, che significa non solo migliorare la qualità di vita del paziente ma garantire una percentuale di guarigione più alta e una sanità sostenibile e magari più performante nell’ambito pubblico.
Credo che con le tecnologie digitali e con una focalizzazione importante sulle liste d’attesa, andando anche a intercettare il paziente fuori dai presidi ospedalieri
– ha affermato Liris – potremmo raggiungere più risultati: aumenteremmo la qualità di vita del paziente, ma andremmo anche ad abbattere le liste d’attesa, migliorando anche la qualità del sistema sanitario in termini di performance” ha detto Liris, che ha aggiunto “Il SSN è omnicomprensivo, non mi piace parlare di privato convenzionato ma di componente di diritto privato del sistema pubblico perché è un’unica offerta quella che diamo con l'obiettivo di risolvere i problemi del paziente, mettendolo al centro del Sistema”.

Ignazio Zullo, componente 10° Commissione (Sanità e Lavoro), Senato, ha dichiarato: "Quando parliamo di liste di attesa penso che si debba riequilibrare il sistema partendo da una considerazione: da una parte, dobbiamo considerare le patologie croniche, che richiedono una presa in carico totale e a lungo termine delle persone ed è evidente che in questi casi l’appuntamento successivo deve essere già fissato e la persona non deve andare al CUP per fissare l’appuntamento successivo; dall’altra parte, abbiamo persone che, a seguito di un sintomo acuto, tramite prescrizione di un medico di medicina generale si rivolgono al CUP per fissare un appuntamento per fruire della prestazione sanitaria. È un discorso di organizzazione piuttosto che di risorse che mettiamo a disposizione. Perché molto spesso se mettiamo risorse a disposizione e non c’è un tessuto organizzativo che indirizzi l’allocazione delle risorse abbiamo uno spreco che non risponde alle necessità del paziente". Il senatore ha poi aggiunto" la seconda considerazione riguarda l’interoperabilità. Il privato accreditato è sullo stesso piano del pubblico e in cooperazione con la componente pubblica. Quindi, quando si parla di agende interoperabili in cui sono ricomprese anche le potenzialità erogative del privato accreditato è evidente che ne dobbiamo fare buon uso".

 

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