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DdL Bilancio: Cittadini: Maggioranza e opposizione segnalano gli emendamenti abrogativi del limite previsto dalla Spending Review
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DdL Bilancio: Cittadini: Maggioranza e opposizione segnalano gli emendamenti abrogativi del limite previsto dalla Spending Review

Aiop seguirà l'iter parlamentare fino alla definitiva approvazione della Legge di Bilancio

L’esercizio provvisorio, per il Governo Meloni, è la spada di Damocle di questa prima sessione di bilancio: un impegno che si trasforma in una corsa dai tempi strettissimi.

Siamo, perfettamente, consapevoli della complessità politica ed economica della situazione che il Paese sta vivendo. Non abbiamo, tuttavia, rinunciato a proporre le nostre istanze perché venissero condivise dai deputati che esaminano il disegno di legge in prima lettura.

Tra le 3.024 proposte emendative, riferite al disegno di legge Bilancio 2023-2025, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Italia Viva hanno presentato tre emendamenti di nostro interesse, che non comportano oneri di spesa a carico della finanza pubblica - rispettivamente a firma Lucaselli, Cappellacci e Faraone – che hanno un solo obiettivo: abrogare il tetto di spesa per la sanità previsto dalla “Spending review” del 2012.

Un tetto che, a nostro avviso, come abbiamo sempre evidenziato, è anacronistico, illogico e di dubbia costituzionalità.

Un vincolo che blocca, ormai da dieci anni, la capacità programmatoria delle Regioni e limita le potenzialità della componente di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale, con un conseguente impoverimento quali-quantitativo nell'erogazione delle prestazioni.

Va rammentato, a questo proposito, che anche la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha richiesto, nel documento inviato al Governo nella fase istruttoria della Manovra che si sta discutendo, il definitivo superamento del primo periodo dell’art. 15, comma 14, del Dl 95/2012, precisando quanto segue: “Questi tetti di spesa sono stati definiti nell’anno 2012 e non sono più compatibili con l’attuale fase di gestione dell’emergenza da Covid-19, di recupero delle prestazioni sanitarie rinviate durante la pandemia, di attuazione delle misure di qualificazione e consolidamento del Servizio Sanitario Nazionale.

Queste attività, infatti, comportano politiche espansive della spesa sanitaria che, stante le difficoltà di poter disporre delle necessarie risorse umane, richiedono il coinvolgimento degli erogatori privati accreditati”.

Sono queste le ragioni – così chiaramente espresse e condivise, anche, dalle Regioni -, che ci hanno indotti, con tenacia e determinazione, a ragionare con il decisore pubblico, impegnato, dapprima, con il vaglio delle ammissibilità degli emendamenti e, successivamente, con l’inevitabile contingentamento delle proposte che si concentrano su sanità, pensioni e lavoro.

Due fasi, queste, compiute nell'ultimo fine settimana, con la dichiarazione delle inammissibilità avvenuta sabato 10 dicembre - all’esito dei ricorsi sono risultate ammissibili più di 2500 proposte emendative – e il termine per le segnalazioni fissato per domenica 11 dicembre. Alla scadenza di quest’ultimo, come appreso da fonti parlamentari, sono pervenute 200 segnalazioni dalla maggioranza (95 FdI, 54 Lega, 40 FI, 11 Noi Moderati) e 250 dall’opposizione: in questi 450 segnalati, siamo stati lieti di rilevare, vi sono, con ragione, i citati emendamenti al Dl 95.

Il Ministero dell’Economia, in considerazione che la dotazione per le modifiche parlamentari si aggira intorno ai 400 milioni, ha chiesto ai vari gruppi di indicare, tra i segnalati, quelli più urgenti – i cosiddetti “super segnalati” - sui quali avviare, da subito, l’istruttoria da parte dei dipartimenti del Mef e della Ragioneria dello Stato.

Sono ore frenetiche, quindi, nelle quali il percorso diviene sempre più complesso e i margini sempre più stretti.

Continueremo a mantenere alta l’attenzione ed a seguire da vicino l’iter parlamentare fino all’approvazione definitiva della legge, prevista entro il 31 dicembre 2022.

A questo LINK il resonconto della seduta della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati

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