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Le criticità del settore sanitario: il documento della Conferenza delle Regioni
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Le criticità del settore sanitario: il documento della Conferenza delle Regioni

Gli assessori denunciano l'assoluta insufficienza dell'attuale livello di finanziamento

Per non compromettere l’equilibrio economico-finanziario dei Servizi Sanitari Regionali, gli assessori chiedono la indispensabile prosecuzione del confronto con il Governo per quantificare i maggiori costi Covid e deu rincari energetici sostenuti dalle Regioni e dalle Province Autonome e per individuare un corrispondente livello integrativo di finanziamento.

Tra le proposte di diretto interesse, la Commissione si è espressa nel merito di:

  • NADEF: Le Regioni e le Province autonome esprimono la loro forte preoccupazione per lo scenario economico programmatico. "Pur auspicando il progressivo esaurimento delle misure emergenziali di contrasto della pandemia, la previsione pluriennale della spesa sanitaria deve tenere conto di alcune dinamiche legate, ad esempio, al rinnovo del trattamento economico del personale dipendente e convenzionato, all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), agli impegni pianificati per rafforzare la performance del SSN, anche in termini di tempestività di risposta rispetto alle emergenze sanitarie e di sviluppo dell’assistenza territoriale. Con riferimento alla spesa sanitaria, pertanto, è necessaria un’inversione del quadro programmatico nazionale per assicurare le risorse necessarie per consentire l’erogazione delle prestazioni rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza e di attuare gli interventi di rafforzamento del SSN in una situazione di equilibrio economico-finanziario."
  • Carenza del personale e rinnovo dei CCNL: "Il fabbisogno di personale sanitario sta assumendo i connotati di un’emergenza nazionale, la cui soluzione richiede interventi straordinari a partire dal superamento dei vincoli legislativi che impongono tetti di spesa e delle limitazioni sull’acquisizione e sulla gestione del personale sanitario. Occorre considerare che il completamento del recupero delle prestazioni sanitarie non erogate durante l’emergenza pandemica e l’adozione delle misure necessarie per ridurre i tempi massimi delle liste d’attesa, nonchè l’avvio delle attività nelle nuove strutture previste dal PNRR, presuppone la disponibilità dei professionisti. Pertanto, è necessario investire sui professionisti della sanità, anche attraverso l’opportunità del rinnovo dei CCNL e degli ACN, incrementando le retribuzioni, rivedendo le politiche e la capacità formativa".
  • Superare tetti di spesa del Dl 95. Le Regioni chiedono anche “di superare i limiti di spesa previsti dall’articolo 15 del Decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 135. Questi tetti di spesa sono stati definiti nell’anno 2012 e non sono più compatibili con l’attuale fase di gestione dell’emergenza da Covid-19, di recupero delle prestazioni sanitarie rinviate durante la pandemia, di attuazione delle misure di qualificazione e consolidamento del Servizio Sanitario Nazionale. Queste attività, infatti, comportano politiche espansive della spesa sanitaria che, stante le difficoltà di poter disporre delle necessarie risorse umane, richiedono il coinvolgimento degli erogatori privati accreditati”.

  • PNRR. Tra le richieste poi vi è anche l’adozione delle misure necessarie per garantire l’attuazione degli investimenti programmati nell’ambito della Missione 6 del PNRR/PNC e del Programma straordinario di investimenti in sanità. Tra i temi anche il finanziamento degli indennizzi a favore dei soggetti danneggiati da vaccinazioni, trasfusioni ed emoderivati (Legge n. 210/1992) e la definizione dei nuovi criteri e dei relativi pesi per la ripartizione del fabbisogno sanitario nazionale standard.

 

Si allega, inoltre la Relazione al Parlamento presentata dal Presidente Meloni e dal Ministro Giorgetti per chiedere lo scostamento poiché, alla luce delle difficoltà connesse alla crisi energetica che si riflettono in particolare sulle imprese e sulle famiglie, il Governo è intenzionato ad adottare misure di urgenza con cui contrastare gli effetti negativi dell’aumento dei prezzi dell’energia e i rischi derivanti dalla situazione geopolitica internazionale.
Il Governo intende, infatti, ricorrere alla procedura prevista dall’articolo 6 della legge 243 del 2012. La disposizione prevede che, in circostanze eccezionali e sentita la Commissione Europea, il Governo sottoponga all’approvazione parlamentare una relazione, da approvare a maggioranza assoluta, con cui richiedere l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento.

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