Search User Login Menu

DL Liste d'attesa. Via libera dell'Aula del Senato. Il testo ora passa alla Camera
832

DL Liste d'attesa. Via libera dell'Aula del Senato. Il testo ora passa alla Camera

Giovedì 18 luglio, l'Aula del Senato ha approvato il DL Liste di attesa. Il provvedimento dovrà essere convertito in legge entro il 6 agosto p.v.

Giovedì 18 luglio u.s. l'Aula del Senato, con 87 voti favorevoli, 50 contrari e nessuna astensione, ha approvato il DL Liste di attesa ("Conversione in legge del decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie" A.S. 1161). 

L'Assemblea ha espresso parere contrario a tutti gli emendamenti presentati in Aula. Resta ferma quindi la versione del testo approvata in Commissione Sanità, dove - tra gli altri - è stato approvato l'emendamento del Relatore con il quale è stato sostituito l'articolo 2 del DL, recante "Organismo di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria", dopo il parere negativo reso dalla Conferenza Stato-Regioni.

Inoltre, nel corso della seduta odierna, il Relatore si è espresso sugli Ordini del giorno presentati. In particolare, ha espresso parere favorevole con riformulazione ai seguenti Odg, i quali sono stati accolti dai rispettivi firmatari:

  • Odg G2.100 Cantù (Lega) (Nuova formulazione) - impegna il Governo a valutare l'opportunità, nei rispetti di vincoli di finanza pubblica, di delineare un nuovo sistema di regolazione contrattuale dei servizi sanitari, il quale preveda:
    • che tutti gli erogatori pubblici e privati a contratto siano tenuti, proporzionalmente alle risorse assegnate, alla normalizzazione dei tempi di attesa delle prestazioni e degli interventi secondo il principio di flessibilità erogativa di sistema nonché ad assicurare le prestazioni specialistiche di supporto clinico diagnostico e di seconda opinione necessarie ai medici del ruolo unico di assistenza primaria per l'appropriata e tempestiva presa in carico dei loro assistiti per i bisogni che non richiedono l'ospedalizzazione;
    • l'adesione di tutti gli erogatori pubblici e privati a contratto alla Rete di medicina territoriale e al sistema di emergenza urgenza preospedaliero e ospedaliero, proporzionalmente alle risorse assegnate;
    • che l'esatta osservanza dei princìpi di cui ai punti precedenti sia verificata e controllata oggettivamente, prevedendo un sistema di valutazione e monitoraggio delle regioni nell'esercizio dell'autonomia differenziata ovvero in applicazione di un modello di riferimento adottato dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) per conto del Ministero della salute;
    • introdurre un sistema volto alla premialità, il quale preveda che al 30 settembre di ogni anno le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sulla base dell'andamento della riduzione delle liste di attesa in ragione delle evidenze dei dati dei rapporti di valutazione certificati dalle aziende sanitarie territoriali, possano riconoscere agli erogatori che hanno raggiunto gli obiettivi negoziali una maggiore remunerazione nell'ambito dei budget disponibili fino al 10 per cento, da calcolare sulla base della spesa storica degli ultimi cinque anni;
    • che i princìpi ai primi due punti costituiscano la base per la valutazione prestazionale di ogni singolo erogatore ai fini della definizione delle risorse per l'anno successivo e costituiscano altresì le regole generali per la contrattazione regionale degli erogatori.
  • G3.100 (Nuova formulazione) Russo (FdI) - impegna il Governo a valutare l'opportunità, nei rispetti di vincoli di finanza pubblica, di vigilare affinché le Regioni assicurino l'erogazione delle prestazioni richieste nei limiti delle risorse di cui all'articolo 1, comma 232, della legge 30 dicembre 2023 n. 213, attraverso l'utilizzo dell'attività libero-professionale intramuraria, delle prestazioni aggiuntive, o del sistema privato accreditato, e dell'articolo 1, comma 233 della legge 30 dicembre 2023 n. 213, attraverso l'utilizzo dell'attività del sistema privato accreditato, sulla base della tariffa vigente.
  • G3.101  (Nuova formulazione) Garavaglia (Lega) - impegna il Governo a valutare l'opportunità  di:
    • adottare tutte le iniziative di propria competenza finalizzate a delineare una normativa quadro che istituisca il profilo professionale di Assistente infermiere quale operatore di interesse sanitario secondo la legge 1° febbraio 2006, n.43, prevedendo il conseguimento del titolo attraverso un percorso educativo completo che avvenga nel triennio formativo finale delle scuole superiori ovvero mediante un percorso didattico dedicato che preveda un piano di studi e un tirocinio formativo per la formazione degli assistenti infermieri;
    • adottare tutte le iniziative di propria competenza volte ad assicurare che nel riconoscimento dei titoli degli operatori sanitari stranieri che operano in Italia siano debitamente valutate e assicurate le competenze affinché sia garantita la piena parificazione della preparazione.
  • G3.102 (Nuova formulazione) Murelli (Lega) - impegna il Governo a valutare l'opportunità  di  adottare tutte le iniziative di propria competenza finalizzate a prevedere che le Regioni che abbiano ottenuto ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, ai sensi dell'articolo 116, terzo comma della Costituzione nell'ambito delle materie dell'istruzione, della ricerca scientifica e della tutela della salute e hanno stipulato con il Governo le intese di cui all'articolo 2 della legge 26 giugno 2024, n. 86, conseguentemente approvate in sede parlamentare, procedano in via autonoma, entro il 30 giugno di ogni anno, a determinare il numero globale degli specialisti da formare annualmente, per ciascuna tipologia di specializzazione, tenuto conto dell'obiettivo di migliorare progressivamente la corrispondenza tra il numero degli studenti ammessi a frequentare i corsi di laurea in medicina e chirurgia e quello dei medici ammessi alla formazione specialistica, nonché del quadro epidemiologico, dei flussi previsti per i pensionamenti e delle esigenze di programmazione della singola regione con riferimento alle attività del Servizio sanitario regionale.
  • G4.100 (Nuova formulazione) Mazzella (M5S) - impegna il Governo, al fine di garantire ai pazienti affetti da tumore al pancreas le migliori cure con l'approccio multidisciplinare più completo, a valutare l'opportunità di prevedere, nel primo provvedimento utile, l'istituzione delle Pancreas Unit e la definizione del modello organizzativo e requisiti minimi per la costituzione delle reti regionali.
  • G5.100 (Nuova formulazione) Castellone (M5S) - impegna il Governo a valutare di:
    • valorizzare il medico in formazione specialistica prevedendo la possibilità dell'esercizio della libera professione intramuraria e di svolgere prestazioni professionali ed intellettuali, purché al di fuori dell'orario di formazione;
    • prevedere che l'esercizio dell'attività di medico chirurgo di medicina generale nell'ambito del Servizio sanitario nazionale (SSN) sia consentito, oltre che ai medici in possesso del diploma regionale di formazione specifica, anche ai medici in possesso del diploma di specializzazione in medicina di comunità, di cui al decreto del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca 1° agosto 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 285 del 5 novembre 2005, e del diploma di specializzazione in medicina di comunità e delle cure primarie di cui al decreto del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca e del Ministro della salute 4 febbraio 2015, n. 68.
  • G6.100 (Nuova formulazione) Naturale (M5S) - impegna il Governo a valutare l'opportunità, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, di:
    • stanziare specifiche risorse, anche nel prossimo provvedimento utile, volte all'acquisto e all'installazione di apparecchiature per la protonterapia nelle strutture pubbliche delle regioni del Sud Italia;
    • promuovere accordi di collaborazione tra le regioni del Sud Italia, le università, le aziende sanitarie e i centri di eccellenza nazionali e internazionali, al fine di facilitare il trasferimento di conoscenze e tecnologie;
    • incentivare la formazione e l'aggiornamento del personale sanitario, prevedendo programmi specifici per medici, tecnici di radioterapia e infermieri coinvolti nella gestione e nell'utilizzo delle apparecchiature per la protonterapia;
    • monitorare e valutare periodicamente l'efficacia delle misure adottate, al fine di garantire il miglioramento continuo della qualità delle cure offerte ai pazienti nelle regioni del Sud Italia;
    • promuovere campagne di sensibilizzazione per informare i cittadini sulle opportunità offerte dalla protonterapia e sui centri presso cui è possibile accedere a questo tipo di trattamento.

 

Il testo è stato trasmesso alla Camera e assegnato in sede referente alla Commissione Affari Sociali, in vista della conversione in legge entro il 6 agosto p.v. Dovranno esprimere il proprio parere le Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia, Bilancio, Finanze, Cultura, Lavoro, Politiche UE e Commissione parlamentare per le questioni regionali.

 

Previous Article Finanziamento Ssn. Le audizioni dell'Upb e della Corte dei Conti in Commissione Affari Sociali
Next Article La responsabilità del lavoratore infortunato
Back To Top