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Barbara Cittadini, presidente AIOP: "Ampliare le tutele decurtando le tariffe delle prestazioni è una scelta di riduzione della spesa, non di salute pubblica"
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Barbara Cittadini, presidente AIOP: "Ampliare le tutele decurtando le tariffe delle prestazioni è una scelta di riduzione della spesa, non di salute pubblica"

Il comunicato stampa della presidente sull'urgenza dell'applicazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza. Garantire ai cittadini l'accessibilità alle prestazione sanitarie, con equità ed omogeneità su tutto il territorio nazionale, significa, anche, dare pieno compimento al principio costituzionale di tutela della salute pubblica.

I "nuovi" Lea, i Livelli Essenziali di Assistenza, varati nel 2017, sono ancora impantanati nelle paludi della politica. Sono trascorsi oltre 5 anni dalla loro approvazione, eppure, ancora oggi, in molte Regioni italiane non è garantito l'accesso.
A bloccare la loro applicazione è la mancata emanazione del Decreto per la definizione delle tariffe massime delle prestazioni (il cosiddetto Decreto Tariffe), che doveva essere varato entro il 28 febbraio 2018, cioè oltre quattro anni fa, come previsto espressamente dalla legge di bilancio 2018 (art. 1, comma 420, della legge 205/2017).
In attesa della sua approvazione, risultano non fruibili, in gran parte del territorio nazionale, le nuove prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, una parte delle disposizioni relative ai nuovi nomenclatori sull’assistenza protesica e le prestazioni specialistiche in esenzione per le nuove malattie croniche e rare riconosciute.

Sul tema è intervenuta, ancora una volta, la presidente Aiop Barbara Cittadini, per ribadire, con forza, l'urgenza di un'applicazione davvero non più procrastinabile.

Qui di seguito il comunicato stampa:

 

Sa­ni­tà. Cit­ta­di­ni (Aiop): “Lea, su­pe­ra­re l’im­pas­se sul Ta­rif­fa­rio ga­ran­ten­do la te­nu­ta del si­ste­ma”

"L'applicazione dei nuovi Lea, i Livelli essenziali di assistenza, così come riformulati nel 2017, non è più procrastinabile.
Ci sono prestazioni innovative che devono essere garantite, in modo equo ed omogeneo, a tutta la popolazione, senza per questo però mettere a rischio lo standard qualitativo e quantitativo delle diagnosi, delle terapie e delle cure finora erogate''.
Lo afferma la presidente nazionale dell'Associazione italiana ospedalità privata (AIOP), Barbara Cittadini, che aggiunge: ''Correlare l'ampliamento della tutela alla decurtazione delle tariffe per le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio maggiormente diffuse è una scelta di contenimento e, in molti casi, di allarmante riduzione della spesa sanitaria, quando, invece, l'aggiornamento dei Lea voleva configurarsi e così avrebbe, correttamente, dovuto essere una scelta di salute pubblica''.

''Questa operazione di riduzione - precisa Cittadini - comporta una oscillazione, per le prestazioni in diminuzione, dal 30% all'80%.
E, peraltro, il nuovo Tariffario non tiene nella dovuta considerazione aspetti essenziali come l'obsolescenza tecnologica delle attrezzature e la loro necessaria innovazione, in un quadro nazionale e internazionale che deve fare i conti con i drammatici effetti dell'inflazione e della pandemia, dei notevoli rialzi dei costi energetici e dell'aumento pari al 30%-50% circa dei costi dei materiali di consumo, delle attrezzature e dei reagenti''.
''L'auspicio è che si trovi, in tempi rapidi, una soluzione che consenta di rendere operativi i nuovi Lea, adottando un tariffario che tenga in considerazione i reali costi di una prestazione, così come stabilito dalla norma, che non aggravi ulteriormente la crisi di un settore in grande difficoltà.
Un settore che, tra l'altro, registra il meccanismo degli 'extra Lea', precluso alle Regioni in Piano di Rientro, che consente solo a poche Regioni virtuose di erogare prestazioni aggiuntive.
Occorre equità e per questo ci aspettiamo risposte concrete'', conclude Cittadini. 

Qui la rassegna stampa.

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