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Istituita la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana
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Istituita la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana

Decreto del Ministero della Salute 8 settembre 2020

Francesca Gardini, Ufficio giuridico

Il Ministro della Salute, ritenuto necessario ripensare in toto un modello assistenziale rivolto alla popolazione anziana in grado di articolare un continuum di servizi in setting diversi, primariamente presso le dimore degli assistiti, nel loro habitat, nel tessuto familiare e sociale, attraverso interventi e tecnologie innovative, ha istituito, con Decreto dell’8 settembre 2020 in allegato, la Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana con il compito di coordinare l’attività del Ministero in relazione all’assistenza della popolazione anziana con riferimento, in particolare, all’assistenza domiciliare.

Nell’assistenza agli anziani, si legge nelle premesse del Decreto, si impone un cambio di paradigma anche in considerazione all’emergere, con tutta evidenza ma non esclusivamente, in relazione al COVID-19, di una questione di diritti e di libertà degli over 65, non di rado messe in discussione dalla pandemia in lungodegenze e residenze.

I servizi sul territorio, del resto, come ricordato nel preambolo del Decreto, sono stati già oggetto di alcune precedenti decisioni dell’attuale compagine ministeriale, come la creazione o il rafforzamento, laddove esistente, della figura dell’infermiere di quartiere.

La Commissione, i cui componenti resteranno in carica per tre anni con possibilità di rinnovo, avrà i seguenti compiti:

a) formulare proposte per la riorganizzazione del modello assistenziale sanitario e sociosanitario dedicato alla popolazione anziana, al fine di favorire una transizione della residenzialità a servizi erogati sul territorio e di ridefinire il continuum assistenziale, suggerendo servizi, modalità, strumenti innovativi e digitali;

b) formulare proposte per l’efficientamento dei percorsi diagnostici e terapeutici del paziente cronico, garantendo continuità assistenziale nel passaggio dalla struttura ospedaliera al trattamento ambulatoriale e domiciliare;

c) formulare proposte per accrescere la qualità dell’assistenza, nonché per l’accessibilità alle prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative, fornendo una risposta di prossimità ai bisognosi assistenziali anche attraverso lo sviluppo della sanità digitale.
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