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Relazione conclusiva sulle visite formative del 18 e 19 giugno
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Relazione conclusiva sulle visite formative del 18 e 19 giugno

Gaia Garofalo, Presidente Aiop Giovani Lazio

Con l’obiettivo di conoscere le eccellenze ospedaliere in ambito di ricerca clinica e bioingegneristica, nonché per osservare da vicino i modelli gestionali più avanzati, la delegazione Aiop Giovani si è recata in visita al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, all’Ospedale Universitario San Salvatore dell’Aquila e al Policlinico Universitario A. Gemelli.

La mattinata al Campus Bio-Medico è iniziata con una lectio introduttiva da parte della dott.ssa Loredana Zollo, Professore Associato di Bioingegneria e responsabile dell’Unità di Ricerca di Robotica Biomedica e Biomicrosistemi sulle attività di ricerca in ambito bio ingegneristico, con particolare focus sulla sperimentazione delle protesi biomeccatroniche e sugli arti artificiali, e da parte dell’ing. Maria Carla De Maggio sulle attività del Campus e sul portafoglio brevetti.
A seguire, il Vicedirettore del Policlinico, la dott.ssa Marta Visari ha illustrato l’attività e i numeri del Policlinico: una realtà che conta 240 posti letto, 11 sale operatorie, 4 sale di chirurgia ambulatoriale, 2 sale interventistiche, 3 sale endoscopiche e 60 ambulatori. Complessivamente i ricoveri ordinari sono 12.000, di cui il 62% chirurgici, mentre sono 14.000 gli accessi di chirurgia ambulatoriale e day hospital.
È stato poi il turno dell’ing. Michele Urbano, programmatore della gestione operativa, che ha fornito molti spunti di riflessione su quanto implementato in termini di innovazione organizzativa. Nello specifico, l’ingegnere ha spiegato che esiste da qualche anno un team di 4 persone (1 ingegnere, 2 medici, 1 matematico) che si occupa di tradurre gli input strategici del vertice aziendale in processi operativi attraverso un approccio multidisciplinare. I risultati conseguiti in pochi anni sono davvero notevoli e vanno dalla riorganizzazione della programmazione e dell’attività chirurgica delle sale operatorie alla riorganizzazione del pre-ricovero, nonché all’attivazione del blocco di chirurgia ambulatoriale e all’avvio del reparto di “week and day surgery”.
Infine la dott.ssa Sara Marelli, infermiera care manager dell’Ortocenter ha esposto le attività intraprese sulla qualità e continuità della cura, con particolare riferimento all’introduzione della figura del case manager che accompagna il paziente dal pre-ricovero al follow-up, e che ha consentito al Campus di ridurre notevolmente le giornate di degenza, le complicanze post-operatorie, i giorni di attesa per il trasferimento e di aumentare la percezione della qualità per il paziente e per il familiare.
Conclusasi la presentazione sono iniziate le visite dell’Ospedale, con approfondimenti sulla nuova Terapia Intensiva Open Space e sul Cardio center, così come anche sui Laboratori di Robotica Biomedica e Biomicrosistemi, dove la delegazione ha avuto modo di ricevere chiarimenti sull’utilizzo delle protesi biomeccatroniche.
Il tour del Campus Bio-Medico si è concluso con una visita ai Laboratori di Elettronica per Sistemi Sensoriali, di Ingegneria Tissutale e di Chimica per l’Ingegneria e Strumentazione Biomedica, eccellenze assolute del Policlinico.

Nel pomeriggio, la delegazione si è recata presso l’Ospedale San Salvatore dell’Aquila dove, insieme al prof. Masciocchi, ha potuto approfondire quanto il team di ricerca sta sperimentando per la cura del tremore essenziale. Con l’utilizzo di macchinari di ultima generazione è possibile indirizzare raggi di ultrasuoni focalizzati sulla parte cerebrale danneggiata, consentendone l’immediata ablazione. I pazienti sottoposti a questa procedura chirurgica, di fatto non invasiva, hanno risultati sorprendenti ed immediati, poiché basta un solo trattamento per vedere scomparire del tutto il tremore essenziale. Ad oggi, assimilabile al drg della craniotomia (11.000 € circa), si sta lavorando per far sì che questa moderna tecnica possa avere una tariffa propria che tenga conto dei reali benefici per il paziente, anche in termini di riduzione della degenza media ( è prevista una sola giornata di ricovero).

La giornata del 19 giugno invece, è stata interamente dedicata al Gemelli dove la delegazione è stata accolta con tutti gli onori da luminari di fama internazionale.
In apertura, il Direttore Scientifico dell’IRCCS, il prof. Giovanni Scambia ha illustrato l’attività svolta su innovazione e ricerca che è valsa al Gemelli l’ottenimento di qualifica ad IRCCS nel 2018 per le discipline di "medicina personalizzata" e "biotecnologie innovative”. A seguire, il dott. Raffaele Pignataro della Direzione Sanitaria ha illustrato i numeri impressionanti del Policlinico registrati nel 2018: 1.526 posti letto, 94.919 dimessi, 241 unità operative, 20 aree, 7 dipartimenti, 5.322 dipendenti, 2.500 pubblicazioni scientifiche, 82.076 accessi al pronto soccorso per un fatturato complessivo di 671.108 €, di cui l’80% in convenzione e un 20% out of pocket.
Il dott. Pignataro ha illustrato infine come negli ultimi anni la strategia del Gemelli sia stata quella di indirizzare la produzione quanto più possibile sul privato, scelta che si è rivelata vincente. Come spiegato dal dott. Dott. Maurizio Zega e dall’ing. Giovanni Arcuri, per gestire tali numeri esorbitanti si è reso necessario implementare inoltre un sistema di controllo di gestione analitico che riuscisse a fotografare, fino al più piccolo dettaglio di costo imputabile, l’andamento della produzione per unità operativa.
Dopo le lectio introduttive sono iniziate le visite “on sight” e la delegazione Aiop Giovani ha potuto osservare da vicino alcune delle Terapie Intensive Tematiche ( Terapia Intensiva Neonatale, Terapia Intensiva Neurochirurgica e Terapia Intensiva Cardiochirurgica), il Blocco Operatorio di Cardiochirurgia con Sala Ibrida e alcune apparecchiature di assoluta avanguardia, quali ad esempio la “scatola nera” che registra tutto ciò che avviene in sala e il Laboratorio ad Alta Automazione, con un approfondimento sul progetto di tracciatura dei farmaci. Nel pomeriggio sono proseguite le visite con focus sul Centro Farmacologia Clinica insieme al prof. Scambia, fiore all’occhiello del Policlinico, che effettua Trial Clinici di Fase 1 in ambiente protetto e gradevole per i pazienti, con il pronto intervento di rianimazione in grado di intervenire in pochi minuti. È stata poi la volta del CEMAD, il Centro di Malattie dell’Apparato Digerente ideato dal Prof. Gasbarrini il quale ha, fra le altre cose, illustrato un progetto di ricerca per la cura del Clostridio tramite trapianto di microbiota fecale che sta dando ottimi risultati e che ad oggi rappresenta l’unica cura definitiva per questo tipo di patologia. In conclusione, si è avuto modo di visitare, insieme al prof. Valentini, il Centro di Radioterapia Avanzata, anch’esso tematico e punta di diamante del Policlinico con una sala di trattamento riservata ai piccoli pazienti in cura che vuole rappresentare un sottomarino immerso nel mare con pesci di tutti i tipi alle pareti, cosicché i bambini possano vivere il momento della terapia come un gioco senza averne timore, e il Centro di Simulazione (Gemelli Training Center) con il prof. Landolfi, che ha spiegato quali attività di simulazione vengano implementate per formare gli specializzandi provenienti da tutta Italia.

Le giornate formative sono state un grandissimo successo sia in termini di partecipazione che di spunti di riflessione offerti, e gli associati sono rimasti colpiti, oltre che dalle eccellenze osservate in ambito di ricerca e gestionale, dalla cura e l’attenzione che è stata riservata alle visite e ad Aiop Giovani.
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