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Venezia in Salute 2018 – Passato e Futuro del SSN
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Venezia in Salute 2018 – Passato e Futuro del SSN

Convegno sui 40 anni dalla nascita del SSN

Carlo Saccon

L’ottava edizione di VIS (Venezia in Salute) tenutasi a fine settembre tra le città di Venezia e Mestre ha voluto sviluppare la tematica del quarantennale del Servizio sanitario nazionale, attraverso una formula che prevede una prima giornata congressuale ed una seconda giornata di incontri all’aperto.
Il ruolo dell’ospedalità privata all’interno del Ssn è stato uno dei temi toccati nel corso del convegno. “Il fatto che il settore sanitario richieda dei cambiamenti, è fuori discussione. – ha detto il Presidente di Aiop Veneto Giuseppe Puntin - Basti pensare come a bisogni crescenti corrispondano risorse, nella migliore delle ipotesi, stagnanti. In questo quadro qual é il contributo del privato? Col 13,3% (l’11% in Veneto) delle risorse attribuite al sistema ospedaliero, il privato eroga il 28% dei ricoveri (il 18% in Veneto). Le spese in conto capitale per lo Stato sono pari a zero, grazie all’autofinanziamento e quindi al ricorso al capitale di rischio. Sul fronte del valore aggiunto, il privato ristorna una parte dei propri ricavi sotto forma di imposizione fiscale. E in caso di gestione inefficiente, non può contare sulla 'stampella' dello Stato. In termini di qualità delle prestazioni rese, il privato, per quanto gli è dato fare, ha coperto in Veneto il 45% della mobilità sanitaria regionale con il 16% dei posti letto”. Una serie di dati che confermano come quello privato sia un settore che dà il suo contributo a basso costo, con prestazioni certe perché controllate, e a costi certi perché prestabiliti. “La crisi del 2008-2015 ha scosso il sistema nel profondo e ogni Paese ha reagito secondo la propria storia e condizione: in Italia si è proceduto a tagli lineari che non hanno risolto alcun problema. Anzi, si è rischiato di portare al tracollo le regioni virtuose: in Veneto, unico caso in Italia, è stato tagliato al nostro settore, a parità di prestazioni erogate, ben il 15% della remunerazione. Oggi il quadro è quello di un paese diviso in 21 regioni con differenti livelli di efficienza e diversi livelli di prestazioni”.

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