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Tariffe e Lea. Cittadini (Aiop): "Soddisfazione per proroga Nomenclatore Tariffario a gennaio 2025"
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Tariffe e Lea. Cittadini (Aiop): "Soddisfazione per proroga Nomenclatore Tariffario a gennaio 2025"

Il commento di Barbara Cittadini, Presidente Nazionale Aiop, sul rinvio delle nuove tariffe della specialistica ambulatoriale e protesica dopo il lavoro sinergico fatto con le altre associazioni di categoria.

"Accogliamo con soddisfazione la decisione del Governo di prorogare a gennaio 2025 l’entrata in vigore delle nuove tariffe della specialistica ambulatoriale e protesica. Queste tariffe, infatti, non sono remunerative dei costi sostenuti dalle strutture, una circostanza che, nel caso dell’ospedalità, riguarda tanto le strutture della componente di diritto privato, quanto quelle della componente di diritto pubblico, che, nonostante i ripiani, si troveranno con bilanci sempre più precari e una forte criticità occupazionale. Adesso è urgente avviare con il ministero della Salute tavoli di lavoro per definire delle tariffe che siano remunerative delle voci di costo". Lo afferma Barbara Cittadini, presidente nazionale Aiop, l’Associazione italiana dell’ospedalità privata, commentando il rinvio dopo il lavoro sinergico fatto con le altre associazioni di categoria.

"Se analizziamo le voci confrontabili tra il tariffario Balduzzi e il tariffario 2023 - prosegue - vediamo che oltre il 60% ha un delta negativo e questo avviene, in particolare, per le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio. Si tratta di una riduzione delle tariffe che, per le prestazioni in diminuzione, comporta un’oscillazione dal 30% all’80%. Ad esempio, la remunerazione per il prelievo bronchiale in corso di broncoscopia viene decurtata di 116 euro, mentre la tariffa legata alla biopsia in sede unica dell’intestino crasso in corso di colonscopia totale diminuisce di 57 euro, quindi un -47% sul 2012".

Cittadini evidenzia, inoltre, come "rispetto alle tariffe per visite specialistiche il rimborso rimane risibile, con il pericolo concreto di dover interrompere l’erogazione di servizi e prestazioni, riducendo la tutela garantita dal Servizio sanitario nazionale e, parallelamente, facendo aumentare le liste d’attesa, considerando - conclude - anche il peso degli incrementi dei costi energetici, dei materiali di consumo, delle attrezzature e dei reagenti".

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