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Sostegni-ter: segnalato un emendamento per far salve le strutture realizzate per combattere l’emergenza Covid
La proposta, a firma del Senatore Saccone (FI-UDC), ha come obiettivo quello di scongiurare l'immediata rimozione delle aree sanitarie e le opere realizzate ai sensi dell’art. 4 del cd. Cura Italia
Barbara Castellano, Relazioni Istituzionali della Sede nazionale
Il provvedimento noto come decreto "Cura Italia" è stato una delle prime complesse misure messe in campo per fronteggiare la pandemia e ha previsto disposizioni che spaziano dal potenziamento del sistema sanitario alla giustizia, dal sostegno al mondo del lavoro al finanziamento delle imprese.
Molte di queste disposizioni, però, hanno come termine quello della fine dell’emergenza, un limite temporale di volta in volta prorogato in questi anni e che adesso, invece, appare fisso al 31 marzo.
L’art. 4 del Cura Italia, in particolare, aveva previsto la possibilità per le Regioni e le Province autonome di attivare, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all'interno che all'esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, di diritto pubblico e di diritto privato, o di altri luoghi idonei, per la gestione dell'emergenza COVID-19, sino al termine dello stato di emergenza.
Nel corso dell’esame del provvedimento Decreto Sostegni-ter (A.S. 2505), il Senatore Antonio Saccone ha depositato e segnalato, indicandolo quindi come prioritario, l’emendamento 3.0.25 «volto – come dichiarato dal Senatore nella seduta n. 521 del 08 marzo 2022 - anche in una prospettiva prudenziale, a scongiurare l'immediata rimozione delle strutture sanitarie pubbliche e private realizzate per fare fronte all'emergenza pandemica, auspicando che la proposta venga presa in considerazione dal Governo, così da evitare un grave spreco di risorse».
L’esame del Sostegni-ter è tuttora in corso. Continueremo a seguirne gli sviluppi per quanto attiene alle proposte di particolare interesse per Aiop.