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Cittadini: “Sollecitiamo la ripresa delle attività di assistenza ambulatoriale e per acuti in tutte le Regioni"

Il Presidente Aiop: "Siamo, inoltre, preoccupati perché questa condizione sta determinando l’acuirsi del fenomeno delle liste d’attesa, oltre ad un aumento dei decessi a causa di patologie non Covid"

Roma, 19 maggio 2020 – “Rileviamo una disparità nel diritto di accesso alle cure sul territorio nazionale, determinato dalla scelta di alcune Regioni di non autorizzare la ripresa delle attività di assistenza ambulatoriale e per acuti. Non comprendiamo, infatti, la scelta di quei Governatori che, nonostante le norme favorevoli alla ripresa contenute nei Decreti del Governo nazionale e a fronte di un indice di contagio da Covid-19 in continua diminuzione su tutto il territorio nazionale, sono rimasti fermi nel voler mantenere le restrizioni alla possibilità, per le strutture private, di erogare prestazioni a beneficio della salute di tutti gli italiani”. Lo dichiara Barbara Cittadini, Presidente Nazionale AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), commentando la decisione di alcuni Governatori di non autorizzare la ripresa delle attività di assistenza ambulatoriale e per acuti da parte degli ospedali di diritto privato.

Intensificato il dialogo istituzionale

In questi giorni così difficili, segnati tra l’altro, dalla scelta, a nostro avviso fuori luogo e controproducente, da parte delle Sigle sindacali – Cgil, Cisl, Uil, Fp – di dichiarare lo stato di agitazione, abbiamo invitato il Ministero della Salute e la Conferenza delle Regioni a riconvocare il tavolo di confronto sul rinnovo del contratto della componente di diritto privato del SSN.

COVID 19 - Rivalutazione civilistica (e gratuita) degli asset d'impresa

Articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore a cura del professor Maurizio Leo

L’epidemia da Covid-19 ha messo in ginocchio il nostro Paese con una virulenza tanto significativa quanto inaspettata. La catena di trasmissione del virus non ha risparmiato relazioni sociali e attività imprenditoriali. Si tratta di una crisi senza precedenti che rischia di spazzare via persino patrimoni aziendali ancora in grado di generare valore.

COVID 19 - La responsabilità del datore di lavoro in caso di contrazione del virus

Come noto, nell’attuale contesto emergenziale, le strutture sanitarie hanno visto moltiplicarsi gli interventi legislativi in merito alla gestione del personale in caso di contrazione del COVID.

Ad oggi, in materia dispone l’art. 42 del DL n. 18 del 17 marzo 2020, così come convertito dalla Legge n. 27 del 24 aprile 2020, che, al comma 2, sancisce che l’infezione da Coronavirus deve essere fatta rientrare nell’alveo delle malattie infettive e parassitarie e, come tale, è meritevole di copertura INAIL per gli assicurati che la contraggono in occasione di lavoro.
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